Anno zero è stato cancellato, facendo sempre più della Rai un territorio “derealizzato”, impermeabile ad ogni cosa non sia la deprimente favola berlusconiana. E poco importa che Santoro se ne sia andato coperto di soldi e non cacciato per qualche imboscata: è’ bastata una parola di Silvio e subito la Rai ha eseguito nei modi che poteva. Lui ordina e Lei esegue, come nel migliore dei mondi patriarcali.
Ricordo molto bene il compiacimento di genere quando Lorenza Lei ha preso il posto di Masi e le speranze mal riposte riposte nell’ennesimo mediocre maneggino, maneggina in questo caso, messo a governare come valet de chambre. Lo sventolare di turiboli per l’avvento di una persona legata a doppio filo sia al berlusconismo, sia al Vaticano, mi aveva dato parecchio fastidio così come ad altri che non sono disposti ad attribuire automaticamente a un genere qualità intrinseche migliori, che non confondono la sostanza con la tipicità. Mettere i pantaloni all’Unità o la gonna al Tg1, sono esattamente la stessa cosa. Così come ha poca importanza che a capo della Confindustria ci sia la Marcegaglia e non qualche altro padroncino delle ferriere. Nel caso particolare della Lei non c’era nemmeno la novità: altre donne avevano ricoperto cariche anche più importanti all’interno della Rai.
Se poi Masi si comportava come un bravo manzoniano e la Lei come una locandiera disposta a spendere e spandere i soldi della comunità pur di risolvere un problema, è una questione marginale. Sempre servetti sono.
Adesso si scopre, grazie ad intercettazioni telefoniche svolte per le evasioni nautiche e fiscali insieme di padron Briatore, che la Lei è anche amica carissima della Santanchè, ovvero implicata a pieno nell’oltranzismo berlusconiano, in quel mondo che lo stesso Briatore definisce “di merda”.
E’ fin troppo chiaro che in questo drammatico crepuscolo di Silvio il ruolo di fedele per ambizione, per necessità, per intima inettitudine, per compenso, per avidità, è di gran lunga superiore ad ogni altra cosa, genere compreso. E del resto nell’Italia di oggi, sottoposta a una torsione e distorsione di civiltà da molti anni, i generi sono piuttosto schiene dritte e schiene piegate.
Non solo hanno cancellato Anno Zero, ma si parla anche di una Rai che dovrebbe dipendere dall’esecutivo. La mossa di smammare Santoro anticipa il discorso e ormai se i fiancheggiatori parlano di un Berlusconi come monarca unico e trino vuol dire che la Repubblica è davvero morta.
Nonostante avessimo scelto la Democrazia come forma di governo in quel lontano 1946, la corte berlusconiana sembra più viva e vegeta di prima.C’è una massa di persone che nonostante quello che sta accadendo è sempre più fiacca, si gira dall’altra parte e aspetta un miracolo per liberarsi di un uomo che ha sbeffeggiato e continua a dileggiare L’Italia. Abbiamo tanti servi sciocchi proni e pronti a inchinarsi quando il nano passa e quei servi sono così colpevoli del loro status di giornalisti che si macchiano del reato di omertà, in quanto accettano di non informare di non fare il loro mestiere. Il caso di Maria Luisa Busi e tanti altri allontanati dal loro posto perchè persone libere, era stato un campanello d’allarme. Pur tuttavia anche i telespettatori hanno digerito Minzolini e continuano a non ritenerlo indigesto per le loro menti. Nessuno che decida di costituirsi come parte civile contro una Rai che non si vuole privatizzata, che non deve essere appannagio dei partiti e che si vuole mantenere libera e capace di esprimersi. Nessun giornalista che si strappa le vesti.Nessuna formazione politica che decida di accamparsi sotto il parlamento magari facendo delle sedute per discutere tra la gente cosa si dovrebbe e potrebbe fare. Aleatorio poi che Fede, Bel Pietro e Feltri continuino a parlare della buona uscita di Santoro. A parità di lavoro cosa fanno tutti i portaborse o quella schiera inetta di deputati in parlamento se non dissanguare il paese? Se non saremo capaci di mandare via questa marmaglia ci macchieremo anche noi di un reato gravissimo:non aver difeso la nostra libertà, i nostri diritti.