A cosa ci servano dei nuovi caccia bombardieri lo sa solo dio. Anche mettendo da parte la Costituzione, anche diventando guerrafondai, quelli che già abbiamo sono più che sufficienti visto che solo cinque Paesi Europei, la Russia, la Cina, il Giappone, Israele e gli Usa ne hanno di equivalenti sul piano della tecnologia e dell’efficacia bellica. Forse il governo non ce lo dice, ma è in programma una qualche guerra mondiale: sentiremo dal consiglio dei ministri.
Nel frattempo ci apprestiamo a spendere circa 16 miliardi ( ma alla fine saranno molti più) per l’acquisto di 131 F35, il cui costo operativo è stratosferico e porterà a un raddoppio del costo di acquisto. Abbiamo derubato i pensionati, ci apprestiamo a vivere anni di recessione, pensiamo di rendere più facili i licenziamenti, abbiamo l’acqua alla gola eppure nessuno sembra contestare una spesa inutile e esorbitante. Già così ci sarebbe da dubitare della salute mentale di chi ci governa.
Ma c’è ancora di più: non stiamo acquistando un gioiello della tecnologia, ma un terribile catorcio, sul quale ormai ci sono ripensamenti da ogni parte. l’F 35 si rivela un fallimento ogni giorno che passa. E ogni giorno che passa c’è qualche nuovo problema da risolvere e nuovi soldi da spendere per rabberciare le cose. Secondo molti esperti militari, compresi quelli della Rand Corporation, notoriamente vicini al pentagono, questo strumento di guerra nasce già inferiore per maneggevolezza e autonomia a quelli cui dovrebbe eventualmente opporsi: il russo Su 35 e il Chengdu J-20 cinese. La stessa Lockheed che è la casa costruttrice non contesta più di tanto questa tesi, ma si limita a dire che la superiorità dell’F 35 sta nell’elettronica di bordo. Il che lascia sconcertati, visto che è la parte più facilmente aggiornabile su qualsiasi macchina.
Ma a parte questo adesso si è scoperto che la versione C per portaerei di grandi dimensioni manifesta difetti inaspettati, mentre la versione B, quella a decollo verticale per piccole portaerei ha problemi così gravi che il segretario alla difesa americano ha ventilato un possibile abbandono del progetto, specie dopo la rinuncia all’acquisto da parte della Gran Bretagna. Ora il motivo fondamentale per il quale l’Italia ha aderito al programma F35 era proprio questa variante che permetteva di equipaggiare le nostre due piccole portaerei, sostituendo gli Harrier ormai vecchi e obsoleti. Anzi proprio in vista di questa versione dell’ F35 è stata costruita la portaerei Cavour.
Adesso ci troviamo nella paradossale e grottesca situazione di aver già speso oltre un miliardo e mezzo per partecipare alla progettazione del caccia (l’ultimo mezzo miliardo è stato versato in estate) e un altro miliardo e mezzo per costruire una portaerei che rischia di essere completamente inutile, ma per qualche motivo misterioso ci dovremo caricare egualmente di aerei costosissimi, la versione A con decollo e atterraggio a terra, di cui non solo non sappiamo che farci, ma sono probabilmente inferiori a quelli già in servizio salvo che per la cosiddetta tecnologia stealth, l’invisibilità ai radar, che tuttavia sembra funzionare assai male sugli F35, stando a un rapporto canadese. Il neo ministro della difesa parla della ricaduta tecnologica, ma sono belle balle perché in Italia verrà costruita solo l’ala sinistra del caccia per gli acquirenti europei rimasti dopo vari forfait, che è una parte completamente convenzionale. E la stessa casa costruttrice ci rivela che semmai la tecnologia avanzata è altrove.
Del resto l’operazione F35 era nata, in una logica tutta Usa, per sostituire con un solo apparecchio i numerosi aerei in dotazione all’esercito, alla marina e ai marines, insomma qualcosa che non puntasse al vertice delle costruzioni aeronautiche, riservato ad altri mezzi, ma a un economia di scala e a un minore costo di manutenzione. Visti i nostri “numeri” e le nostre necessità, la faccenda ci poteva interessare solo marginalmente, tuttavia il Berlusconi 2 ci cascò mani e piedi. E ora che l’F35 si è rivelato non solo mediocre, non solo caro come l’oro, ma anche con altissimi costi di gestione, non abbiamo nessuno che abbia il coraggio di fare un passo indietro. E guardate che se non altro potremmo rinunciare agli aerei di terra e mantenere la promessa d’acquisto solo per i 22 da portaerei, ammesso che mai vengano costruiti. Sarebbe se non altro una via d’uscita da una spessa folle e inutile, oltre che inquietante.
Ma ahimè nessuno fa mossa in questo senso, forse perché c’è già un piano d’affari, magari bipartisan dimostrando che a volte una classe politica può essere altrettanto folle, inutile e inquietante. Nemmeno una voce dall’ex opposizione, ma questo si capisce: quando gli hanno detto quale ala verrà costruita da noi hanno pensato che era l’occasione giusta per fare qualcosa di sinistra.
16 miliardi stanziati un bel tubo, caro saverio; prima di tutto il prezzo d’acquisto effettivo è tuttora sconosciuto, perchè qualche genio, forse troppo preso a farsi vedere fascisticamente marziale in qualche albergo di Kabul, ha firmato un contratto d’acquisto in bianco. E i costi sono già lievitati e di parecchio dall’epoca. Oltretutto, sostituire degli aerei vecchi sì, ma funzionanti, con una nuovissima carretta che costa dieci volte tanto e non è nemmeno in grado di decollare – che è proprio il minimo che si dovrebbe chiedere a un aereo – oltre a richiedere una manutenzione continua e costosissima, è pura e semplice follia. In altri termini, è come se volessi cambiare il tuo vecchio tostapane da 20 euro con uno nuovo che ne costa 2000, molto bello da vedere, ma che consuma tutta la potenza erogata dal contatore di casa fino all’ultima goccia e che per giunta si guasta ogni volta che lo accendi – e ti brucia il pane.
Oltre a questo, c’e’ da aggiungere che non saremmo affatto obbligati a comprare il più costoso fermacarte del mondo; diversi anni fa abbiamo co-sviluppato con inglesi, tedeschi e francesi un aereo multiruolo (l’EF2000) che ricopre le stesse funzioni dell’F35, costa molto meno, è tecnologia proprietaria nostra, e per giunta lo supera sotto quasi ogni aspetto (tranne il profilo radar, su cui viste le summenzionate truffe e clamorosi fallimenti sul campo – vedi la cattura di un drone spia americano da parte iraniana – è più che lecito nutrire seri dubbi) e che potrebbe benissimo sostituire il centinaio di “velivoli” non VTOL.
Infine, tirando le somme: stiamo acquistando con un assegno in bianco dei mezzi costosissimi e non funzionanti, stiamo sprecando tonnellate di denaro per una portaerei dedicata a tener su veicoli che non sono in grado di operare se non c’e’ calma piatta e non un alito di vento (l’ironia è che aerei e portaerei del 1941 erano benissimo in grado di operare con mare mosso, questa modernissima del 2011 NO), tutto materiale costruito rigorosamente all’estero (l’assemblaggio in Italia è una bufala per indorare la pillola) e di cui non sappiamo assolutamente cosa farcene. Beh, perlomeno faranno una bella figura degli aerei che non volano accanto ai famigerati Lince – i fuoristrada blindati senza nessuna difesa dalle mine e che si capovolgono in autostrada. Se poi ci si vuole masturbare pensando all’Impero d’Italia e fantasticare di essere invitati al tavolo di quelli che contano perchè abbiamo pure noi la portaerei, non servono 130 F35, serve una buona terapia psichiatrica.
Dubito che le proteste di Di Pietro e Ferrero abbiano basi razionali…sono solo posizioni demagogiche e populiste a prescindere! Neanche sanno, probabilmente, di cosa stanno parlando, quando lo fanno…Ed anche se l’F-35 fosse il top della sua categoria le loro posizioni non sarebbero diverse.
Quanto al resto, il nuovo Lighting dovrebbe sostituire oltre agli Harrier della Marina, anche i Tornado dell’Aeronautica che non sono certo eterni, hanno già sulle ali 25 anni di volo e per il 2025 (quando dovrebbero completarsi le consegne degli F-35) sarebbero comunque dei rottami; il punto vero è se si ritiene che questi Tornado IDS debbano avere un sostituto o no, e, a meno di voler comprare aerei “esotici”, di alternative non c’è ne sono, se non tra modelli aggiornati di macchine progettate da decenni (vedi F-18E Super Hornet o l’Eurofhter). Per la versione V/STOL dedicata alla Marina non ne parliamo…o l’F35 o il niente…
Sui costi inviterei a fare qualche calcolo; i 16 miliardi stanziati per l’acquisto sono da spalmare per il decennio necessario per acquisire tutte le macchine (che comunque saranno di meno rispetto agli oltre 130 previsti all’inizio), il che significa 1,6 miliardi all’anno, che equivalgono a circa 26 Euro l’anno per ogni cittadino italiano…7 cents al giorno, 2 caffè al mese! Non credo che chiunque di noi morirà di fame per questo…Sui problemi tecnici non posso dire nulla perchè parlerei a vanvera, ma considerazioni simili sui costi sono valide per qualunque altro tipo di velivolo che, eventualmente, si andrebbe ad acquisire per la FF.AA.
Ultime 2 cose:
Mi risulta che in Italia andrebbero realizzate tutte le nostre macchine ed anche molti componenti per quelle di altri piccoli paesi NATO che prevedono di sostituire i loro F-16 col nuovo aereo, non solo l’ala sx, quindi.
Sulla “opportunità” di prendere questi aerei si possono dire tante cose ma, piaccia o no, la possibilità di dire qualcosa e farlo pesare sullo scenario internazionale dipende dalla “forza” che può mettere in campo un Paese, e questa forza nasce unicamente dalla sinergia di 2 componenti…potere economico, potere militare…in mancanza di ciò si ha un peso pari a 0! Non dobbiamo conquistare nessuno (è ridicolo solo a pensarci), ma disporre di uno straccio di capacità operativa in ambito militare non mi pare uno scandalo…per raggiungerlo ci vogliono ANCHE i caccia-bombardieri! Se si ritengono superflui, allora sciogliamo la baracca (tutta!) e non parliamone più, perché mantenere Forze dis-Armate è un non-senso, oltre che uno spreco immenso.
servono per appoggiare la nuova guerra tra america e iran
Non è vero che nessuno a protestato x questa folle spesa! Di Pietro,Ferrero(non è un parlamentare,xò sempre segretario di un partito importante) lo hanno fatto,se tutti i cittadini Italiani si facessero sentire come sto facendo io,oltre i suddetti ,forse il governo ci dovra ripensare,ricordate che è stato il governo Berlusconi a fare questa commessa, come x il ponte sullo stretto,tutti soldi buttati.
Premetto non sono un guerrafondaio. Ma come funziona il mondo ad oggi (diverse decadi passeranno prima di vedere una vera rivoluzione nel campo dell’energia)benissimo tutte le fonti rinnovabili possibili ma basta fare i conti di quanti Mega KW usiamo giornalmente solo in italia per capire quanto sia il divario reale.
Per mantenere “tali livelli di benessere”appunto dobbiamo fottere la fonte energetica a qualcuno allora sai quante “libie o iraq” dovremmo ancora combattere…speravo,credevo che da questa “crisi” si poteva intravedere il barlume d’un mondo migliore trovando il vero benessere nella converzione sostenibile ma aimè si continua ad associare crescita con infrastrutture? inceneritori? privatizzazioni? e bombardieri.
Grazie.
Avete ragione: trattasi di mazzette.
Direi, Signor Monti Mario ci sono metodi più soft per sanare il bilancio Italia, senza dare adito a fantasie come le sue!!!!
Articolo ineccepibile su cui aggiungo un paio di dettagli: l’F-35 è stato “messo a terra” (in soldoni, revisionato come un’automobile che viene discretamente ritirata dal mercato) per manutenzione straordinaria 6 volte in un anno e mezzo di carriera, vuoi per difetti elettrici, vuoi per problemi idraulici, vuoi per chissà cos’altro. In proporzione, uno degli aerei che andrebbe a sostituire (parliamo dell’USAF), l’F-16, è stato messo a terra tre volte… in quasi trent’anni di carriera.
Oltretutto, è di pochi mesi fa uno scandalo che ha causato un bel terremoto e che è stato subito messo a tacere, per cui la vernice antiradar che fa parte del sistema stealth, del valore di migliaia di dollari al chilo, s’e’ rivelata essere normalissima vernice del ferramenta.
Per giunta, pare che la versione a decollo verticale abbia un piccolo difetto di equilibrio in fase di decollo o atterraggio… e cioè che basti un colpo di vento per farlo capovolgere.
Comunque, visto che la storia si ripete sempre, c’è da ricordare anche le faccenduole dei bulloni degli elicotteri Apache (costati centinaia di dollari l’uno e del tutto identici a quelli del ferramenta) di qualche anno fa e la vicenda del fucile M-16, che l’esercito american adottò come arma d’ordinanza all’inizio della guerra in Vietnam. Fucile che aveva una certa tendenza a incepparsi, soprattutto in condizioni di umido e fango. In Vietnam.
Viene da chiedere se i nostri baldi governanti e i massicci e marziali ministri della difesa sappiano queste cose, siano pazzi totali, o se più probabilmente ci sono storie di mazzette alle ditte produttrici a spese nostre.