Ricordo il postino di una volta, con la sua borsa gonfia e la bicicletta che era lo strumento del suo mestiere: portava notizie di amici e lettere d’amore, lo si attendeva con qualche batticuore dentro una giovinezza che oggi sembra impossibile. Tra le 10 e mezzogiorno depositava qualche parte del tuo mondo dentro la bucchetta condominiale ed era davvero deludente trovarla vuota.

Adesso che le lettere si scrivono al computer, che c’è il telefonino e che si può dire tutto e niente di noi ad un universo di sconosciuti, il postino è diventato un nemico. Quando compare o è per riempirti di inutile cartaccia pubblicitaria o per farti arrivare raccomandate, avvisi di pagamento, minacce da equitalia: è diventato un nemico. Il solo modo con cui sadicamente ti dice dove devi firmare, il compiacimento con cui strappa il rettangolo verde dell’avviso di pagamento meriterebbero la fucilazione.

Il postino non ha bisogno di bussare due volte, sa già che una basta e avanza: travolto dalla sua stessa trasformazione da messaggero ad esattore è l’immagine vivente della Schadenfreude, il piacere delle disgrazie altrui. E del resto quale altro mezzo avrebbe per far alzare sia pure di un centimetro da terra la propria autostima?

Tuttavia, confessiamolo, ci stiamo lentamente trasformando tutti in postini. Travolti e storditi da una crisi che non si svolge più solo in televisione, ammaestrati ad essere un’isola e incapaci di condividere, implicati nelle guerre tra poveri o in quelle per non diventarlo, la Schadenfreude, è diventata la nostra foglia di coca, quella che masticavano i portatori delle Ande per resistere alla fatica. Anzi è prevista e incoraggiata da chi sottrae risorse e speranze, per regalarci i cattivi sentimenti .

Così quando vedo arrivare il postino mi viene la voglia di dirgli: “Ma non ti sei stancato di avere quel riso negli occhi e l’espressione di chi andrebbe a rubare in cancelleria pur di portare cattive notizie? Non sai che tra poco dovrai portarti da solo le raccomandate e firmare e strappare il rettangolo verde? Non immagini che Passera inventore a suo tempo delle Poste banchetta ed esattore, sta operando per licenziarti prima di vederti settantenne con gli avvisi in mano? ”

Ma sarebbe inutile, la Schadenfreude è l’unico vero piacere “sociale” rimasto e a quello ci si aggrappa  prima di rimanerne vittime: in fondo è come il fumo dell’arrosto, il profumo di un piccolo e ignobile potere. Così va il mondo liberista. E adesso scusate, ma devo spedire una raccomandata.