Mentre la signora Marcegaglia fa discorsi a vanvera, sui sindacati che difendono ladri e fannulloni, cose insomma che non si sentono più nemmeno nei peggior bar sport di Caracas, ma che fanno parte del tratto specifico del presidente di Confindustria, a capo di un gruppo incapace di reggere la concorrenza, ma implicato in fondi neri svizzeri e in vicende opache che gli hanno fruttato una decina di indagini giudiziarie, pare che l’attrazione per la frase fatta, per la vuotaggine che sostituisce il pensiero, dilaghi.
Pazienza per Marcegaglia che freudianamente attribuisce agli altri le sue migliori caratteristiche, ma la condizione di smarrimento di questo Paese è testimoniata dalla sorprendente evasività del capo dello stato che di fronte ai fischi e alle contestazioni contro Equitalia che ha ricevuto in Sardegna, non ha saputo replicare altro che una frase insensata, tratta dal pessimo repertorio di scena della politica politicante: “Non si tratta di opporre a situazioni critiche formule ideologiche”.
Ma quali formule ideologiche, presidente. Ha capito o no che in questo Paese c’è sempre più gente che non ce la più e che viene abbandonata ai lupi da una politica inesistente e da un governo che sembra avere orecchie solo per Bruxelles e per Berlino? Le pare ideologico non arrivare alla fine del mese o vedersi espropriare per pochi soldi? Perché se questo è ideologico, allora vorremmo capire a quale ideologia appartiene lei. A quella di chi si volta dall’altra parte?
Non ne sentiamo già abbastanza di sciocchezze e di ideologismi ripetuti a raffica da ossessivi compulsivi del mercato? O quintali di supercazzole da politici che si sono sottratti alle loro responsabilità? Francamente siamo un po’ stanchi di risposte che sembrano ispirate non a spirito di servizio, ma a volumetrie alcoliche. Che almeno uno non si sottragga, anche se dai fischi.
A proposito di ladri e fannulloni , ma sopratutto di ladri, comunico che è online il sito
http://www.lincredibileparlamentoitaliano.yolasite.com/
con il database completo e aggiornato (o almeno ci si prova) dei condannati, prescritti e imputati nel Parlamento Italiano. (con foto). Molti di loro sono semi-sconosciuti e fare informazione vuol dire anche renderli noti al pubblico, con nome, cognome, foto e rispettivi reati
L’obbiettivo è mantenerlo aggiornato anche con il contributo e le segnalazioni degli utenti (sez. Contattaci)
Potete linkarlo, riprenderne e pubblicarne il contenuto a vostro piacimento sul vostro blog o pagina Facebook.
Saluti e complimenti per il suo blog
http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=161826
Presidente, è questa “nuova-vecchia” ricetta che ha messo la Sardegna in ginocchio. Non vogliamo più essere le bestie da soma dello stato italiano, senza nemmeno poter decidere le sorti dei nostri territori, respirando veleni e morendo di tumore. E’ ora di dire basta.
Nuove ricette anche per la Sardegna
“Occorre pensare una nuova politica industriale e un nuovo modello di sviluppo per la Sardegna e per il Mezzogiorno”, ha detto Giorgio Napolitano. Una politica “di investimenti pubblici non è facile perchè bisogna pensarla nell’Europa di oggi e nel mondo di oggi. Siamo dinanzi a cambiamenti tecnologici nei grandi equilibri economici e politici del mondo da cui ci piaccia o non ci piaccia non possiamo prescindere”. Quindi, ha concluso, “non si tratta di difendere quello che è stato ma di rinnmovare il nostro patrimonio ed esperienza industriale e produttiva”.