Chissà perché in questo Paese situazioni chiare come il sole e che si trascinano da anni, vengono misteriosamente scoperte da un giorno all’altro suscitando indignazione. In questi giorni tocca al rettore della Sapienza, Luigi Frati fare da  esempio del nepotismo italiano visto che all’università ha sistemato moglie, figlia e figlio: le ricorrenti inchieste e servizi su questa situazione a dir poco imbarazzante, non gli hanno impedito di essere stato preside della facoltà di Medicina per 18 anni, prorettore e poi da quattro anni rettore. Lo scandalo è sempre durato poco in queste diverse ondate, segno che la tempra etica della società è così molle da vivere solo il tempo di una futile emotività.

D’altronde Frati ha dalla sua la potenza della medicina moderna, intesa come buon accordo con le case farmaceutiche, del mondo cattolico di cui è esponente fin dai tempi di Donat Cattin e non ha mai fatto un mistero delle sue simpatie berlusconiane: dunque è andato avanti come uno schiacciasassi a sistemare la famiglia in piena sintonia con i suoi sponsor politici e religiosi.

Ma che sia ancora un o scandalo di carta, lo dice il fatto che la sua situazione non è certo isolata e che il clamore che oggi si fa intorno al rettore della Sapienza non si estende ad analoghe situazioni che quanto meno richiederebbero attenzione. Babbo all’università, mamma all’università e figlia all’università, sono persino rappresentate nel governo, proprio quello che considera il posto fisso monotono per gli altri. Ma, come rispondono i rampolli di ogni genere e grado, dimostrando di avere un’estrema competenza nel campo dell’arroganza,  per loro parlano i curricula. Poco importa che  l’influsso paterno e/o materno si riveli proprio nella costruzione artificiosa di questi ultimi fidando in amicizie e connivenze, tanto dalla poltrona non li separa nessuno: le raccomandazioni sono per sempre come i diamanti.

Quindi non so se considerare più ottuso, ipocrita o servile il Beppe Severgnini che sul Corsera si dice speranzoso che il governo Monti, con Profumo e Ornaghi al suo interno (vale a dire tre ex rettori di atenei italiani) vorrà fare qualcosa per levare dal volto del Paese una simile vergogna. Mica vogliono fare la crisi di governo.E quanto alla simile vergogna…. bé sarebbero gli ultimi a dover parlare.