L’abbiamo sentito tante volte: gli assenti hanno sempre torto. E così il Pd da certo vincitore di elezioni post berlusconiane, assolutamente fattibili come quelle che si sono tenute in quasi tutti i Paesi in crisi, si è trasformato nel vero sconfitto dell’operazione Monti. Era fatale che avvenisse: sebbene fisicamente presente in Parlamento è politicamente assente da tempo immemorabile.
Anzi diciamo pure dalla nascita, perché quando si trattava di fondere le due culture, quella progressista e quella cattolica, si parlava solo di un remoto passato, del Pci e dei “popolari”. Nulla di tutto questo era più in campo già da anni: né l’idea di una società più giusta se non nel triste rosario delle formulazioni rituali, né quella di un cristianesimo sociale corroso ormai da un clericalismo obbediente e talvolta forse più reazionario della destra. Non c’era nulla da fondere se non due assenze.
E così di è arrivati alla grande assenza di oggi: di fronte alla giubilazione dell’articolo 18 bastava semplicemente dire no. Di fronte alla mancanza di un progetto di welfare reale e all’evidente intenzione di generalizzare il metodo Marchionne con licenziamenti e poi riassunzioni con meno salario e meno diritti, non c’era altro che mettersi una mano sulla propria coscienza politica. Ma il palmo non ha evidentemente toccato nulla.
Il sito del Pd presentava stamattina questa folgorante presa d’atto del proprio assenteismo a firma di Bersani: “Credo che il governo abbia tutti gli elementi per capire le distanze da colmare e trovare i possibili punti di caduta. Spero che vada bene, che si trovi un punto di sintesi. E come sempre nei momenti difficili, l’Italia riesce a costruire la coesione sociale che mette il Paese sulla strada della fiducia per me questo è il messaggio che deve arrivare al mondo”.
Non credo che il messaggio abbia valicato le Alpi e il Lilbeo, ma probabilmente ha fatto traboccare il vaso dell’indignazione di molta parte della potenziale base elettorale. E non credo che le altre prese di posizione abbiano avuto diverso destino: non certo quelle imbarazzate ed equilibriste del soldato Fassina o quelle in puro spirito dadaista della Melandri che fa sapere all’inclito e al colto: “Anche io ho aderito all’appello lanciato questa mattina da Vanity Fair, Alessandro Benetton, Raoul Bova, Don Luigi Ciotti, Paola Concia, Mina, Beppi Cucciari e tante e tanti altri! Diritti coppie lavoratori omosessuali” Per carità va benissimo, ma occupiamoci anche dei diritti del lavoro senza i quali anche i lavoratori omosessuali se la passeranno malissimo. Se fossi omosessuale sarei incazzato come una biscia per un’adesione venuta giusto per evitare il tema del giorno e perché come dicono gli inglesi di queste inutili becchettate tra Melandri e Bindi non ce ne frega una cippa. Francamente basta con queste liturgie dialettiche che non portano a nulla, roba ormai ammuffita nell’immobilismo e nell’impotenza reali.
Del resto gli assenti spesso tentano di far sentire la loro presenza bisbigliando dietro le porte, parlando a caso e a casaccio, soprattutto stando bene attenti a non dire nulla. Ma le persone, i cittadini di questo Paese non hanno affatto bisogno di queste simulazioni di presenza: il rifiuto di difendere l’articolo 18, il mondo del lavoro, ma anche l’equità sostanziale e lo stesso senso di cittadinanza, è come la certificazione di morte cerebrale. Poco importa che il corpo sia ancora formalmente vivo e alimentato artificialmente, tramite apparati e fondazioni. Il cuore batte solo per inveterata abitudine al potere, ma non batte più né per i lavoratori né per il lavoro, né per la civiltà. Che batte a fare?
Oggi potrebbe tranquillamente essere celebrata ufficiosamente la scomparsa del centro sinistra: qualcuno prima o poi staccherà la spina e forse sarà proprio Silvio a completare l’opera. Monti e il suo esecutivo stanno facendo quello che il Cavaliere non ha avuto il coraggio di fare, mentre non hanno il coraggio di scalfire nemmeno la periferia del potere berlusconiano. Finiranno certamente alleati alle prossime elezioni. E il Pd, ammesso che se ne aggiri ancora il fantasma, non sarà ancora una volta che una forza trascurabile.
Diventa perciò indispensabile e urgente la creazione di un nuovo soggetto politico che sappia salvare il Paese dalle cricche alleate con i pupazzi di banca, sappia ritrovare un senso e un valore nel lavoro, inerpicarsi sulle speranze abbandonate, ritrovare il significato della solidarietà, dei diritti e dell’etica. Che sappia riappropriarsi del futuro, piuttosto che lasciarne i rimasugli spolpati nelle flebili mani di ottuagenari che nello svanire sanno solo vendicarsi di ciò che non sono stati capaci di essere.
nn dobbiamo votare nessunooooooooooo sono tutti ugualiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……votiamo beppe grillooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo…passateparolaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
BEPPE GRILLO FOREVER……….
Come prima cosa bisogna ricordare che il berlusca e’ diventato cosi’ potente grazie all’opposizione inesistente. La democrazia funziona bene quando esiste una vera opposizione, cosa mancata negli ultimi anni, con i risultati sotto gli occhi di tutti.
Menzione d’onore anche ad un altro comunista al capo del nostro sgangherato paese.
Chi ci salvera’ piu’?
si, ottimo, magistrale la chiusa. Mi fa piacere trovare dei commenti, che troppo spesso neppure io ho il tempo di lasciare. Ti leggo sempre, e ogni volta apprezzo quello che scrivi e come lo scrivi. Mi fa sentire un po’ meno sola in questo paese di anestetizzati, che però forse stanno smaltendo l’anestesia. Almeno, spero.
ma con la riforma dell’articolo 18 si potranno licenziare anche i parlamentari corrotti? più giusta causa di questa.
Seisachtheia Italia
UN MILIONE DI FIRME PER L’ “EUROPA DELLA SOLIDARIETÀ”.
L’articolo 8 del Trattato di Lisbona entrerà ufficialmente in vigore il 1/4/2012. Da quella data, i cittadini europei potranno presentare istanze con almeno un (1) milione di firme per la votazione di Leggi nell’Unione Europea.
SCOPO DELLE FIRME:
OPPOSIZIONE all’immiserimento economico ed all’assoggettamento nazionale e personale. Solidarietà nazionale. Ciò costituisce un enorme dovere e responsabilità.
SI CHIEDE:
LA CANCELLAZIONE del gravoso Debito. Quando i Paesi si trovano in «stato di necessità» (tracollo del sistema sanitario, di istruzione, salari e pensioni), il pagamento del gravoso debito viene accantonato. A quel punto hanno la precedenza le necessità di sopravvivenza e di dignità delle persone.
Per aderire alla petizione, chi lo ritiene giusto:
http://www.1millionsignatures.eu/?a=it
http://www.youtube.com/watch?v=kLlzQYDAKpA&feature=youtu.be
Aderite in molti, la raccolta firme è già partita ed è aperta per tutti i cittadini della Comunità Europea.
Grazie per il Vostro tempo.
ottimo post …
Purtroppo la nostra politica ha quasi sempre fallito e avuto un ruolo negativo nella storia del nostro Paese. La mala gestione, la corruzione, la mafia, il clericalismo…(penso che vi sconcerterei se dovessi elencarle tutte!) hanno contribuito a indebolire e portare alla rovina il nostro Bel Paese..ma in tutto questo schifo riesco ancora a vedere una piccola luce..fatta di cittadini stanchi e volenterosi che cercano di fare il bene comune seguendo delle semplici ma fondamentali regole…questa luce si chiama M5S e spero che la sua luce riesca a portare una ventata di aria fresca in questo puzzo di m…
IL PD E’ PEGGIO DI ASSENTE SI E’ RESO PARTECIPE DELL’ANNULLAMENTO DELLA CLASSE OPERAIA LA PIU’ DEBOLE,SENZA PARLARE DEI PENSIONATI.MI AFFIDO AL BUON SENSO DEGLI ITALIANI CHE ALLE PROSSIME ELEZIONI METTANO FINE A QUESTA BRUTTA STORIA.
Nulla politico? Il PD ha portato a termine la sua missione politica, che è sempre stata quella di imbarcare ogni possibile opposizione allo strapotere finanziario e neutralizzarla.
Il PD ha scelto la via del collaborazionismo per garantire la sopravvivenza ai suoi dirigenti (e anche qualche loft a Manhattan e barche a vela), come quelli che in tempo di guerra deploravano la resistenza e incitavano al dialogo con i nazifascisti – e intanto passavano nomi alla Gestapo.
E come tutti i collaborazionisti, quando non ha più gente da tradire e da vendere ai suoi padroni, viene il suo turno di finire al muro.
Non c’è che da augurarsi una colossale batosta elettorale per il PD che lo releghi a percentuali da prefisso telefonico e si porti con sé le scemenze di Veltroni, gli inciuci di d’Alema e le disquisizioni sul sesso degli angeli della Melandri.
Chissà che senza una simile sanguisuga non possa rinascere un’opposizione.
alberto…scusami se non mi sono fatta sentire per un po’… é il caso di parlare in positivo… cioè di far parlare persone come Lidia Undiemi…è stata invitata a Linea notte e mi ha fortemente rassicurato sulla lucidità della sua visione…ormai il pd è fottuto è troppo compromesso con l’andazzo crimimnal clientelare…ciao
Si ma poi il fatto dei sindacati divisi,non coesi per dire no a questa truffa.La sinistra non vuole prendersi responsabilita’ piu’,e si divide ancora una volta su questioni che dovrebbero avere piu’ forze insieme e piu’ uomini con le palle.
E’ un paradosso che la Camusso abbia detto si alla TAV e no all’articolo 18.Pero’ ci conferma che almeno lei,a volte sa tornare indietro .
Ottimo blog,complimenti,cerchero’ di imparare qualcosa anche da te.ciao.