Ormai le cose si vanno delineando con chiarezza: se in Francia vince François Hollande, il castello di ricette liberiste e di uomini destinati a imporle è destinato a sgretolarsi. Non è un caso che la Merkel abbia stretto un patto con Monti, Cameron e Rajoy per evitare di dare al candidato socialista francese una sponda europea. E i sodali hanno naturalmente ubbidito.
Ma probabilmente il fatto che nessuno di questi governatori intenti ai massacri abbia voluto prendere contatto con Hollande, ha favorito più che danneggiato il candidato socialista, non lo ha fatto apparire sotto luci ambigue lo ha reso più “francese” in un certo senso. Forse anche i centri finanziari si sono spaventati della recessione che ha preso alla gola il continente e non sono più disposti a reggere fino in fondo il gioco della Germania, i ditktat e assieme le incertezze del suo cancelliere. Dall’appoggio incondizionato a Sarkozy sono passati a un atteggiamento diverso: almeno così può essere interpretato l’annuncio di Moody’s di un declassamento del debito francese proprio alla vigilia delle elezioni.
Del resto la mossa di Casini che ha azzerato l’Udc per dar vita al partito della Nazione, avvenuta proprio in questi giorni, è un ulteriore conferma che le vicende presidenziali francesi saranno determinanti anche per noi. E che la vittoria di Hollande significherebbe di fatto la messa in mora del governo tecnico italiano, rendendolo assai più fragile. Tanto più che i risultati ottenuti sono disastrosi.
Forse allo stesso Monti che cova ambizioni presidenziali, converrebbe non rimanere al timone quando gli effetti di ciò che ha concesso alla Merkel e di ciò che un governo improvvisato e pasticcione ha combinato, si saranno completamente squadernati. Certo sarà durissima perché in fondo è proprio questo ceto politico, famelico, autoreferenziale e con rappresentanza ormai vicina allo zero, che ha permesso tutto questo. Ma qui dobbiamo essere noi cittadini a non accettare più né governatori, né sgovernatori e a riprendere nella mani le fila del nostro destino, dentro un Paese e un’Europa diverse.
Io non sono così ottimista sulla fine del disastroso “governo tecnico”, monti rappresenta e difende il potere finanziario e le classi ricche, gruppi che posseggono o influenzano gran parte dei media tradizionali e danno agli italiani solo le informazioni convenienti.
Il web e l’informazione indipendente (se esite) sono ancora troppo poco influenti per spostare voti. Non a caso i movimenti nati dal web si diffondono solo quando trovano spazio sui media tradizionali.
leggete :
http://informazionedalbasso.myblog.it/archive/2012/04/20/loro-ridono-noi-piangiamo.html
HOLLANDE E’ UN POLITICO E COME E’ SUCCESSO IN USA CON OBAMA
FARA’ QUELLO CHE CONCERNE LA POLITICA INTERNAZIONALE.MA SPERIAMO MI CONTRADDICA.L’ITALIA DEVE MANDARE A CASA I POLITICI DI PROFESSIONE CAMBIARE TUTTO E RICOMINCIARE CON NUOVE REGOLE.
“…ma chi ci mettiamo in parlamento?…”
Chi ci mettiamo?! Si da il caso che ci sia un nutrito gruppo di persone che nelle ammistrazioni comunali e regionali stà svolgendo più che bene il compito di servire la comunità e rinunciando pure agli esosi compensi che gli altri partiti si ingozzano. Si chiamano Movimento5Stelle. A buon intenditore….
Secondo tutti i sondaggi, Sarkozy è spacciato.
Le Pen lo sta superando e i suoi voti non sono spendibili.
I tedeschi sono in grande maggioranza per l’uscita dall’euro e l’abbandono della TAV, come i portoghesi.
In Italia i partiti stanno sparendo. Ma i guai che ha fatto Monti li costringeranno a indire le elezioni per il prossimo ottobre.
Martedì prossimo inizia la rivoluzione nelle urne e a ottobre nelle strade.
Il debito è un gioco matematico per farti perdere.
Non finirai di ripagarlo mai.
Fatto da chi?
Con chi poi?
Poche grandi famiglie parassite.
Dall’altra parte milioni di persone.
Ubi maior minor cessat.
Luca e Nino,purtroppo se siamo con le pezze è x chi come voi non sa nulla di macroeconomia e di moneta,e parla addirittura dando a favore di chi ci affossa…..altrimenti sapreste che siamo strozzati dagli interessi sul debito e quindi dall’impossibilità di svalutare la moneta!!!aprite gli occhi leggete marco della luna,barnard,keynes,nino galloni etc.ciao
….allora il vecchio che rimane e continua a soffocare e rompere i……..
pagateveli voi allora…..da me neanche un cent……
piuttosto muoia Sansone con tutti i Filistei……….
si vabbè…. casini…. il nuovo che avanza…. come siamo messi male
Paghiamo i nostri debiti e ce libereremo?….ma sei matto? Sai fare i calcoli matematici?….Ce ne libereremo solamente facendole fallire, non dandogi più un centesimo…….hai capito???
Sono in atto le grandi manovre per scongiurare la tragica operazione di preparazione delle valigie …
già. ma chi ci mettiamo in Parlamento? non ci sono personaggi nuovi all’orizzonte
l’Europa forse non del tutto, ma l’Italia e’ superstatalista. Quando il 45% del reddito va in tasse, che liberta’ rimane? quando Equitalia puo’ decidere quale impresa deve chiudere per tasse e interessi da usura, che liberta’ rimane?
Le banche fanno il bello e il cattivo tempo? paghiamo i nostri debiti e ce ne libereremo.
Di liberista ha tutto, e cioè la privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite. O in altri termini, i grandi liberisti si mangiano tutto quello che c’e’ e alla gente comune rimane il conto da pagare. Non nascondiamoci dietro le parole: di statalista non c’e’ assolutamente nulla nell’Europa. C’e’ lo strapotere delle lobby bancarie che ha imposto agli Stati di obbedire a ogni loro diktat. Dire che l’Europa fallimentare è statalista, è come accusare la pistola di aver ammazzato un uomo, non il tipo che ha premuto il grilletto.
“…castello di ricette liberiste…”? Cosa avrebbe di liberista quest’europa, che più statalista non si può ?
Da liberale dico che in Italia non esiste più la sinistra fatta eccezione per il movimento popolare di Grillo che merita il più alto sostegno
I diessini in Grisaglia appoggiano lil sicario dell’alta finanza e sono destinati a scomparire per mancanza di visione politica e perdità di identità culturale
Cercano di salvare loro stessi non l’italia
Spero che ciò si avveri.