Anna Lombroso per il Simplicissimus
Si vede che in barba a Canetti, Brecht, Sciascia, il nostro è un paese che ha bisogno di eroi. E siccome siamo quel che siamo, vanno bene anche quelli negativi. Ogni tanto qualche baldanzosa squinternata sposa l’ergastolano killer irriducibile, improbabili collezionisti di obbrobri si aggiudicano cimeli infami o memoriali anche taroccati purchè di despoti sanguinari, proliferano fiction su inveterati criminali e padrini impenitenti.
Si dice che i fan dei malvagi siano solitamente frustrati, neghittosi e asociali, inappagati codardi incapaci di reagire a qualche umiliazione, Damien mal cresciuti con qualche inclinazione per il demoniaco, violenti repressi e inibiti. O magari semplicemente tutte queste cose e in più fascisti tetragoni, che poi frequentemente queste caratteristiche coincidono.
Non sappiamo se motivato da spirito di emulazione o in memoria nostalgica di vecchi tempi e passate imprese, il sindaco Alemanno in vena pedagogica, in assenza di ‘o Animale, del Canaro, o dell’indimenticato Kappler invita Franco Freda, il terrorista nero condannato, tra le altre cose, a 15 anni di carcere per 21 attentati (con Giovanni Ventura) e ritenuto dalla Cassazione responsabile dell’organizzazione della strage di piazza Fontana. Ma non a casa sua per una rimpatriata, no. Lo accoglie con immancabile patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Culturali e del Centro Storico del Comune di Roma , per la presentazione del volume “Queste le parole di Zarathustra. Un libro per Tutti e Nessuno” della “Edizioni di Ar” casa editrice padovana fondata dal “Gruppo di Ar”, i compagni di merende nere, che compie una instancabile opera di abiezione culturale, ai danni della storia, della morale e del buon gusto, pubblicando testi dell’epoca del fascismo, libri revisionisti, opere di Hitler con prefazioni ad opera di conclamati neonazisti, qualche assassino, molti cretini, che anche in questo caso, come sopra, spesso coincidono. Il volume per tutti e nessuno, meglio la seconda ipotesi, recita il comunicato stampa, corona 40 anni di pubblicazioni dedicate al filosofo “del pensiero negativo”.
Come si starà rivoltando nella tomba Pound, immagino che anche Nietzsche sarà piuttosto adirato per l’inappropriato abuso. È che la destra è proterva, aggressiva, tracotante con i pugni, ma timida e intrisa di complessi di inferiorità per quanto riguarda pensiero e intelligenza. E è sempre costretta a rimestare torbidamente, disinvoltamente e acrobaticamente nella farina di altri sacchi più dotati possibilmente morti, in modo da non essere oggetto di smentite.
E infatti imporre la presenza nel palazzo del governo dei romani di un criminale del quali sono accertati legami e responsabilità nelle stragi e nelle tragedie degli anni di piombo condannato per le bombe sui treni, dichiarato responsabile dalla Cassazione nell’organizzazione della strage di piazza Fontana, condannato per associazione sovversiva, è un cazzotto brutale, un oltraggio miserabile e una inaudita prepotenza, che spero non verrà guardata con indulgenza da chi cita a sproposito Voltaire e finisce per rendersi correo con il mantra della libertà di espressione di nefandezze morali, dalla xenofobia, al razzismo, dalla repressione dei diritti, alla lesione della dignità della democrazia e dei cittadini.
In una prefazione a un libro firmato Hitler, Freda scrive: “Dinanzi alle parole e ai detti memorabili dei Capi e dei Maestri i semplici devoti devono stare in raccoglimento e osservare il silenzio”.
Mi auguro che si riducano a un educativo silenzio cattivi Maestri, agiografi e ammiratori. E che si mandino a casa al più presto i loro sponsor.
La ringrazio per le precisazioni. Però mi scusi, sig. ‘topotollerante’, glielo dico senza animosità: la invito civilmente a tener per sé le insinuazioni: Mi permetto di citare le sue parole in proposito: “Assolto? Da lei sicuro” — e chi glielo ha detto? Io mi limitavo a ricordare (peraltro in maniera imprecisa, ha ragione) che comunque la legge italiana (la giustizia è cosa diversa, come si sa… ) lo aveva assolto in via definitiva. In ogni caso, puntiglio per puntiglio: il libro che intendevano presentare non mi pare fosse di Freda. Il quale, comunque, immagino sfrutterà anche questa occasione per fare un po’ di ‘battage’ pubblicitario. Ma perché metterli a tacere, mi dico, quando li si potrebbe contraddire in un pubblico arengo — ecco, forse non al Campidoglio, è vero, ma le università che ci stanno a fare? Saluti, S. Selli
Infatti ho scritto “invitabile” e non ammissibile. E non invitabile resta.
Assolto? Da lei sicuro. Da me non importa, dalla cassazione?
Nel giugno 2005 la Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità di Freda e Ventura in ordine alla strage. (!!!!!!!!!!!) Secondo la Corte, l’eccidio del 12 dicembre 1969 fu organizzato da “un gruppo eversivo costituito a Padova nell’alveo di Ordine Nuovo” e “capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura”. Il giudizio ha valore di sola condanna morale e storica, in quanto i due imputati non possono essere messi sotto processo essendo già stati assolti irrevocabilmente dalla corte d’assise d’appello di Bari, che li ha condannati solo per le bombe sui treni. (Solo)
Tutti i liberi cittadini hanno libero accesso ai luoghi pubblici.
Franco Freda , ex terrorista nero, non puo’ essere invitato a presentare un suo libro nella sede del comune della Capitale.
Puo’ entrare a farsi una passeggiata, a guardare gli affreschi se gli pare, di sicuro non invitato dall’amministrazione comunale.
Siamo al delirio ormai.
Al di là di tutto — Freda non m’interessa un gran che — quel che (mi) sconcerta maggiormente è la chiusa di questo articolo, che trovo davvero un po’ inquietante e ‘lombrosiano’ (l’autrice, se può, mi scusi la freddura… ): “ridurre al silenzio cattivi Maestri” etc.? Ma questi non son metodi da Nazi? Combatterli dunque con le stesse armi, e magari anche gli stessi metodi? Ma allora dove sarebbe l’asserita superiorità morale — anzi: la ‘ragione’, tout court — di chi li avversa?
Condannato per strage? Ma non è stato assolto — non da lei, o da me, ma in Cassazione? E inoltre (soprattutto): chi l’aveva ‘invitato in Campidoglio’, scusi? Si vociferava che forse sarebbe intervenuto a quella presentazione, e basta… mi pare tuttavia che nessuno possa (ancora) negare, in linea di principio, a un libero cittadino l’ingresso in luoghi pubblici.
Freda, Zorzi, Fioravanti, Mambro, Riina, potrebbero pure riscrivere la divina commedia se lo ritengono. E se qualcuno ritiene, puo’ pure leggerli. Magari è anche interessante e ben formulato. Non lo so. Quello che so invece, è che un condannato per strage non appartiene alla lista delle persone invitabili in campidoglio.
Senza se e senza ma.
Mi permetto di citare questo estratto dal Suo articolo: “Come si starà rivoltando nella tomba Pound, immagino che anche Nietzsche sarà piuttosto adirato per l’inappropriato abuso. È che la destra è proterva, aggressiva, tracotante con i pugni, ma timida e intrisa di complessi di inferiorità per quanto riguarda pensiero e intelligenza”. A prescindere — come avrebbe detto Totò –, Lei il libro lo ha sfogliato, Signora? Io sì e, francamente, al di là di una postfazione un po’ delirante, non l’ho trovato così difettoso come Lei afferma…