Nel 2006 quasi il 60% degli italiani si considerava appartenente alla classe media, mentre solo il 28,2 classificava se stesso fra i ceti popolari e l'11, 8 per cento, aveva l'impressione di navigare tra l'elite economica. In cinque anni, attraverso le illusioni del berlusconismo tutto è cambiato e oggi la maggioranza mette se stessa nella classe medio bassa, solo il 6,3% in quella alta, mentre solo poco più del 40% rimane ancorata a una visione da classe media. In questi dati raccolti dalla Demos, si condensa il dramma di un Paese in declino che nel 2008 con il crescere della sensazione di scivolare verso il basso, si è aggrappata ancora una volta al Cavaliere e ai suoi 400 ladroni, per avere poi una cocente delusione .
Nel 2004 un lavoro in proprio era quello preferito, ma cinque anni più tardi con l'infierire della crisi le parti si sono invertite e oggi il lavoro in ente pubblico, quello sentito come più sicuro, in barba alla "noia". In effetti si tratta di un cambiamento antropologico che riflette molto bene le mutazioni che si stanno producendo e della pericolosa rotta di collisione con il proprio elettorato che il sistema politico nel suo complesso e nelle sue scelte pilatesche va prendendo.
A dimostrazione della tabella più in alto e della paura che ha preso alla gola il Paese c'è anche il fatto che in appena un anno è tutto cambiato e si preferisce un lavoro che non piace, ma sicuro ad uno che piace, ma più incerto. Dovrebbero essere dati su cui il sistema politico dovrebbe riflettere, se ne fosse ancora in grado.
Ma uscendo dalla sfera delle percezioni per aggredire quella dei fatti le cose non cambiano di molto. Anche qui nel giro di appena tre mesi ci si trova di fronte ad una situazione in rapido degrado. Se a gennaio circa il 29% delle famiglie aveva dovuto aggredire i propri risparmi e/o chiedere prestiti per far fronte agli impegni, ad aprile questa percentuale è salita al 42. La situazione è dunque in via di rapidissimo degrado del quale il governo appare del tutto ignaro, viste le misure che sta prendendo. E' ovvio che quando i risparmi si esauriranno e i prestiti non potranno essere restituiti, la calma irreale che regna nel Paese e la poca reattività saranno solo un ricordo. E per quanto mi riguarda un pessimo ricordo.