Alle volte è un bene che ci siano le olimpiadi, nonostante l’overdose di noia, retorica e pubblicità che producono: il connubio fra le prestazioni atletiche e le rivalità nazionali, svela molte cose, poi tramutate in leggende che si replicano e che gli stessi protagonisti finiscono per vivere. Di Jesse Owens sappiamo non solo che vinse quattro ori alle Olimpiadi di Berlino del 1936, ma crediamo di sapere che Hitler, presente alla gara di salto in lungo il 4 agosto di 76 anni fa, pur di non stringerli la mano, fosse uscito dallo stadio. Ma Owens smentisce affermando anzi che il cancelliere gli fece un saluto con mano. Tutte invenzioni e lo potremmo scoprire facilmente dal momento che quelle olimpiadi furono le prime integralmente riprese con la nuova invenzione di quegli anni: la televisione. Hitler se ne era andato dallo stadio molto prima della gara, come del resto dicono anche i programmi ufficiali della giornata.
Questo non significa affatto che i nazisti fossero felici che un nero avesse vinto l’imbattibile Luz Long e lo si capisce perché nella caterva di filmati approntati da Leni Riefenstahl per il film Olimpia, viene omessa la stretta di mano fra il campione tedesco e quello nero: i due infatti erano diventati nel frattempo amici. Ecco il vero scandalo da nascondere. E dopotutto che un nero fosse entrato nella leggenda dell’atletica piaceva poco anche all’America bianca dove c’era ancora la segregazione razziale, lo stesso Roosevelt non volle mai ricevere Owens.
Molto tempo è passato da allora. In apparenza però: è bastato che una ragazzina cinese, Ye Shiwen, battesse in piscina gli ipermuscolati atleti americani, che subito la stampa occidentale è stata certa del doping. Poi siccome gli esami non hanno accreditato questa tesi e anzi sono risultati perfettamente normali, ecco che si è passati a dire che gli atleti cinesi sono torturati e allevati come polli di batteria per vincere. Come se il doping e la “creazione” di atleti attraverso una sorta di monomania fossero sconosciuti in Occidente. Come se non fosse proprio da queste parti che è stato deformato il senso di prestazione fisica sino a farne una sorta di mostruosità. Ma insomma è intollerabile essere sconfitti sullo stesso terreno: pazienza fino a che vincono i neri, soprattutto se vincono per le bandiere occidentali, ormai dobbiamo accettarlo. Ma adesso ci si mettono anche i cinesi invece di continuare a fare vasi dell’epoca Ming e questo non lo si accetta, così come non si accetta che anche in Cina ci siano risorse per creare atleti in grado di vincere. Dunque se vincono è per via di misteriose sostanze, del ginseng, o di una vita che assolutamente non può essere “normale”, qualunque cosa si voglia esprimere con questa parola, anche se credo abbia a che fare con le possibilità di shopping.
La decadenza è drammatica, ma anche ridicola. Qualcuno avrà notato che da una quindicina di anni non si fa più del facile razzismo basandosi sui test del QI di cui la scuola americana è prodiga, diffondendo questa peste bubbonica, anche presso i cretini nostrani. Naturalmente queste cose non misurano l’intelligenza che è una cosa molto complicata, ma solo una serie di abilità nel fare i test: tuttavia il silenzio che è sceso dopo l’abbondanza di razzismo ipocritamente smerciato come oggettiva “constatazione”, non è dovuto tanto al political correct, ma alla orribile scoperta che i ragazzini asiatici ottengono punteggi migliori di quelli bianchi. Non c’è dubbio che essendo dopati e non potendo fare una vita normale o magari a causa del ginseng, i risultati siano sballati. Ma meglio non farlo sapere troppo in giro.
Ma di quale razzismo stiamo parlando…guardatevi le foto allucinanti di come vengono allenati bambini e bambine in Cina, qui non si tratta di razzismo nè di comunismo, ma di essere obbiettivi…qualità che non conosci con evidenza Alberto, informati meglio prima di scrivere delle castronerie del genere, guardati quelle foto, non sono fotomontaggi dei cattivoni bianchi americani, e quando le avrai guardate profondamente, se ti è rimasto ancora un pò di buonsenso e di coscienza ti dirai “Se questo è un bambino…” ma dimenticavo…tu sei quello che sostiene che l’anima è in testa…..adesso censurami per l’ennesima volta!
E per far felici coloro che si erano avventati sul preteso doping sistematico dei cinesi…
Sorpresa!
Alex Shwazer, che secondo la vulgata popolare, proprio perché natio della patria dell’onestà e della correttezza, dovrebbe costituire un fulgido esempio di sportività: è risultato positivo all’EPO.
Mi spiace per la persona, ma per i neo-sciovinisti italioti lo scandalo è meritatissimo…
“[…] Dov’è la Vittoria? Le porga la chioma, ché schiava di Roma Iddio la creò. […]”
Colgo occasione per esprimere umilmente alcuni dubbi che mi attanagliano in merito all’inno italiano.
Ho dei dubbi sul fatto che Iddio abbia creato la Vittoria quale schiava di Roma.
Debbo considerare blasfemia questa mia presunzione?
Mi permetto di dubitare anche che gli italiani siano pronti alla morte, per salvare il loro paese.
In questo caso sono colpevole di malafede verso i miei compatrioti?
Non ben compreso se l’austriaco, per non offendere i benpensanti, debba forzatamente bere il sangue del polacco assieme al cosacco.
Si tratta di una mia inadeguatezza nei confronti del nutrizionismo moderno?
Su una cosa sono d’accordo: l’Italia è da secoli calpesta e derisa (a tutto merito degli italiani).
Avanti Savoia!
Forse ho frainteso il senso dell’articolo…
Mi era parso di capire che il tema fosse l’utilizzo strumentale delle olimpiadi a fini nazionalistici, e/o propagandistici, da parte dei vari paesi partecipanti.
Il fatto che a vincere fossero cinesine, o francesini, o americanine, è di per se del tutto irrilevante.
Sarebbe interessante, invece, capire il vero scopo della partecipazione alle olimpiadi; il quale mi pare si sia allontanato enormemente dal senso originario (ben venga la formula uno, quindi).
Napolitano, nel nostro caso, ad esempio, ha esortato gli atleti italiani a dare il meglio esclamando: “Le vostre medaglie contro lo spread!” (che c’entra lo spread con le medaglie?).
Ecco, allora, che vediamo orde di italioti che cantano a squarciagola l’inno di Mameli.
N.B.: cantano solo la prima parte perché, pur avendo un testo imbarazzante, è l’unica che conoscono; la seconda parte non la cantano perché la ignorano totalmente (per loro e per nostra fortuna).
Si tratta degli stessi italioti che, in occasione degli europei di calcio, hanno appeso alle finestre le bandiere italiane alla rovescia.
Quegli stessi italioti che non scendono in piazza nemmeno quando stanno demolendo ogni speranza di futuro per i loro figli; ma si mobilitano in centinaia di migliaia per assistere ad una finale di calcio…
Altro ruolo importante, a sostegno del cialtronesco “neonazionalismo italiano”, sulle cui cause sarebbe interessante indagare, l’hanno avuto i nostri media.
Abbiamo sentito, ad esempio, usare espressioni come: “Li abbiamo stracciati”, a seguito di differenze di punteggio alquanto ridotte.
Li abbiamo sentiti campare ogni sorta di scusa, come se fossero chiamati in causa personalmente, per giustificare le mancate vittorie dei nostri beniamini (anche quando arrivavano ultimi, o giù di lì).
Questo tipo di “propaganda” si inserisce perfettamente nel contesto di pregiudizio che indica gli atleti cinesi come “sicuramente dopati”.
Nessuno viene sfiorato da dubbio che, essendo più di un miliardo, è logico che emerga qualche campione anche dalle loro parti.
Ma sicuramente si tratta di una casualità e non esiste, dietro tutto ciò, una vera regia.
Così come, sicuramente, ho equivocato il senso dell’articolo.
E’ vero che le ragazzine cinesi vanno forte senza doping com’è vero che il presidente USA è giovane e bello abbronzato. Razzismo latente e neppure ben nascosto. Un mix formidabile di interessi pseudo patriotici con dentro, ben miscelati, la brama degli interessi economici dei grandi investitori e tutti gli afinocchiati a sventolare bandiere. A queste olimpiadi manca la Formula UNO e sarebbe perfetta.
Ottimo articolo.
Il parallelo con le olimpiadi del ’36 è ardito, ma pertinente.
Caro “amico”, ma cosa vuoi rosicare…
Qui non c’entra niente il rosicare… c’entra il FATTO che una femmina NON può nuotare più velocemente di un maschio.
Punto.
Tutto il resto è fuffa.
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complimenti per il razzismo implicito,
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Eh già, certo, come no…
Ecco un altro paranoico fissato col “razzismo”…
Si rosica sempre di più, neh? Consiglio: respirone profondo e conta fino a mille, prima di postare quattro messaggi in fila pieni zeppi di bile. Tra le altre cose, secondo la vostra stessa demenziale logica, tra dieci anni ne parleremo… quando Phelps, con ogni probabilità, sarà ridotto in sedia a rotelle dagli steroidi che SICURAMENTE avrà preso. Il fatto che sia Phelps che “la cinesina” (complimenti per il razzismo implicito, peraltro, nel caso non te ne sia reso conto “la cinesina” è una persona e si chiama Ye Shiwen, ne’ più ne’ meno del “bisteccone americano” che è una persona pure lui e si chiama Michael Phelps) abbiano superato i test antidoping, per voi teste di legno, non vuol dir nulla: la cinese, in quanto cinese, SICURAMENTE ha barato e SICURAMENTE non può, non può assolutamente, esser sullo stesso piano di un esponente della Civiltà Occidentale. Sennò trattenete il fiato fino a diventare blu.
E va beh…
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Edit:
“specie umana”…
Dov’è che la cinesina avrebbe battuto un ” Sano Maschio Bianco Protestante e Anglosassone Auanagana Uozzamericanbòi” ?
Dunque, Phelps ha nuotato in 4’09″28; Ye Shiwen in 4’28″43…
Perciò di cosa state parlando? Ma che andate cianciando?
Ehi, signori, credere che una femmina della spercie umana possa nuotare più velocecomente di un Lochte o di un Phelps, senza alcun “aiuto esterno”, è come credere che nell’atletica, sui 200 m., la suddetta femmina umana possa correre gli ultimi cinquanta metri più velocemente di un Mennea (una barzelletta…).
Edit:
“antidoping”
Ovvio che la cinesina abbia superato tutti i test antidpoing…
Il doping genetico NON è mica rilevabile con i suddetti test…
peccato che la “cinesina dopata” ha superato tranquillamente tutti i test antidoping.
Certo che si rosica forte, a vedere un Sano Maschio Bianco Protestante e Anglosassone Auanagana Uozzamericanbòi, venire battuto da una fottuta limoncina comunista, neh?
“è bastato che una ragazzina cinese, Ye Shiwen, battesse in piscina gli ipermuscolati atleti americani, che subito la stampa occidentale è stata certa del doping”
Veramente non ha battuto in piscina nessun “ipermuscolato atleta americano”, infatti gareggiava contro altre femmine come lei. L’unica cosa che ha fatto è che ha:
“nuotato la penultima frazione dei 400 misti 13 centesimi più velocemente di Phelps* (29″75 contro 29″88; *il quale, però, è stato più rapido della suddetta nell’ultima frazione) e l’ultima 17 centesimi più velocemente di Lochte (28″93 contro 29″10); ma, complessivamente ha beccato quasi 38 metri e mezzo di distacco dal sopracitato Phelps ed oltre 46 e mezzo dal vincitore dei 400 misti maschili, cioè Lochte.
Tempo di Ye Shiwen: 4’28″43, record mondiale FEMMINILE 400 misti:
Tempo di Phelps: 4’09″28;
Tempo di Lochte: 4’05″18.
Record mondiale MASCHILE: 4’03″84; ovvero oltre 49 metri e venti centimetri di distacco in favore di Phelps… Ovvero, quando il cannibale di Baltimora tocca la piastra la cinese è lontana una vasca…”
E inoltre:
“…una superiorità manifesta si palesa nel corso di un’intera gara, non solo nell’ultima vasca, quando l’acido lattico ha già riempito i muscoli di tutte le atlete.”
Difendere questa cinesina dopata non è molto diverso dal difendere le atlete dopate della Germania dell’Est, molte delle quali poi si son viste crescere barba e baffi da tutto il doping che si prendevano. Inoltre, l’antidoping è sempre molto indietro rispetto al doping, specie quando dietro al doping c’è uno stato, con gli strumenti avanzati che questo ha a disposizione. Infatti, molti atleti dopati vengono beccati ANNI DOPO essersi dopati, non subito dopo le prestazioni.
Detto questo, sicuramente ci sono dopati anche fra gli americani. Un caso celebre è Marion Jones, ma dopata era anche la Griffith, che “casualmente” si ritirò l’anno prima che venissero stabiliti i controlli anti-doping a sorpresa…
ottimo articolo cuoto…cuoto…cuoto