Anna Lombroso per il Simplicissimus
Si sa mentre noi dormiamo Freud lavora operoso e silenzioso come la Candy. Così da New York, ispirato dal più collaudato interprete dei sogni, Monti ha sciorinato il suo immaginario onirico e espresso i suoi desiderata: essere premier a vita, che si augura perenne, continuare ad essere “estraneo”: schizzinoso e autistico non gli piace mescolarsi con noi, anzi con nessuno salvo famigli, affini e affiliati, non doversi sottoporre al giudizio popolare, una volta chiamato come un “eletto” del primo tipo, incaricato da autorità superiori. Nemmeno scelta della location è casuale: nel suo sogno l’auspicabile sede istituzionale del premier è lontana, separata dalla plebe e contigua ai suoi padroni, Wall Street, Berlino, Bruxelles, insomma un luogo nemmeno tanto simbolico e ben collocato in distanze siderali, una specie di cella insonorizzata nella quale echeggino solo i comandi delle sue divinità.
È oltraggiosa e ripugnante la convinzione dell’uomo che scambia accidia, disgusto per il bene comune, inadeguatezza, benevola acquiescenza per corruzione e evasione, correità nei confronti di padroni e manager criminali, che commettono reati espliciti contro diritti, garanzie e salute pubblica, per la superiorità inviolabile e indiscutibile di qualcuno che è stato “deputato” senza elezioni a commissariare il Paese per compiere l’incarico di cancellare la sovranità dello Stato e del popolo, per svendere l’Italia, le sue attività superstiti, i suoi talenti e i suoi giacimenti più preziosi.
Ma ancora più oltraggioso e ripugnante è il consenso che la sua auto-candidatura riceve dal ceto partitico, sollevato da ogni responsabilità futura, autorizzato così a continuare la sua opera di cancellazione della politica e della rappresentanza, per potersi occupare a pieno tempo della infame conservazione dello status quo, della tutela delle rendite di posizione, dei suoi miserabili privilegi e delle sue indecorose sinecure, magari conservando come una utile reliquia l’attuale legge elettorale, con qualche ritocco per soffiare polvere negli occhi dei pochi che inguaribilmente andranno a votare. Soddisfatti di aver sacrificato la democrazia alla “governabilità”, appagati di far scontare a noi l’incapacità di immaginare un modello di sviluppo alternativo a questa strategia di incremento delle disuguaglianze, all’egemonia del mercato immateriale che soffoca economia reale, produzioni e lavoro, pensano forse di dimostrarci che essere schiavi è bello, augurabile e comodo. Scelgono di farlo loro per sopravvivere nella loro mediocrità, lo dovremmo desiderare anche noi per sopravvivere nella nuova miseria di beni e aspettative.
Quella politica riflette e interpreta l’ideologia che muove questo governo economico, con la volontà di negare il futuro, di annientare il passato, con quel sistema pensionistico e con lo sprezzo per cultura, arte, tradizione, di avvilire il presente.
La nostra politica dovrebbe raccomandare a Monti – e con una certa fermezza – di restare là in quel suo volontario esilio, contiguo agli amati eroi della finanza creativa e lontano dai bisogni e dalle aspirazioni di chi è e vuole essere vivo e reale.
articolo ineccepibile direi….
Bellissima , profonda lettura di quando l’accidia al potere sia distruttiva.
Grazie.
E le chiamano ancora elezioni.
E ci fanno un’altra legge “ad personam”.
E se non ci fanno la legge, telefonano alla Goldman Sachs che telefoni a Napolitano che telefoni alla Merkel che suggerisca a Monti ciò che già Monti sogna.
E se qualcuno osa pensare e dire che non c’è già più democrazia, è stigmatizzato per estremista e populista.
Anche molti sedicenti intellettuali, sedicenti molto saggi, sognano ciò che Monti sogna.
Un tipo così forte e pregnante di collusione tra poteri, perfino nei sogni,
non è precisamente quella normalità che la gente desidera.
Come la chiameranno ora, new democracy? Dove chiunque vinca le elezioni, il governo lo deve fare in ogni caso Monti. Il PD appoggia Monti, il PDL appoggia Monti, l’UDC appoggia Monti, e si fanno leggi elettorali per estromettere chiunque non appoggi Monti, e poco male se si tratta della maggioranza. L’elettorato, secondo lorsignori, è troppo sciocco per decidere se Monti vada bene oppure no, quindi se ne stia buono buono in un angolo e non rompa troppo i coglioni, che in tivvù c’è la Polverini che fa la moralizzatrice accanto a d’Alema che rappresenta il nuovo in politica. Da quarant’anni.