Anna Lombroso per il Simplicissimus
No, no, uno che picchia la sua compagna, che sicuramente la picchierà di nuovo, perché la sopraffazione è un istinto animale per alcuni irresistibile, non è uno “stronzo”, patologico o no, non è uno stronzo, signora Littizzetto, è un criminale.
Si capisce, si è persuasa anche lei che in tv, in fascia protetta poi, è preferibile dire stronzo che criminale, dire manager che corruttore, che in quel gioco di finzioni universalmente accettate come vere, di menzogne convenzionali cosparse come lo zucchero sulla torta bruciata, è meglio addomesticare la verità, e più è brutta e crudele e meglio è condirla con un duetto da Raimondo e Sandra, con un balletto, con l’inanellarsi di stereotipi vieti come le vignette della settimana enigmistica, quelle con la moglie in vestaglia e bigodini che aspetta il fedifrago dietro al porta brandendo il mattarello, e lui con le scarpe in mano e il naso rosso delle bisbocce che non ha il coraggio di entrare, tutto timoroso.
No, Signora Littizzetto, qui non stiamo parlando di Andy Capp, steso tutto il giorno sul divano a guardare le partite in tv, non stiamo parlando di mariti distratti che dimenticano l’anniversario, non stiamo parlando bambinacci mal cresciuti viziati dalle mamme, donne peraltro, anche se retrocesse al ruolo senza genere di suocere, che non trovano i pedalini e se preparano il brodo di dado sporcano venti padelle. Capisco che nel giorno che santifica i baci perugina e l’orchidea mummificata nella scatola di plastica possa venir spontaneo ricorrere alla solita paccottiglia di luoghi comuni, che le scrivono i suoi autori, suppostamente maschi e che esprimono la loro creatività anche per gli spot della Coop e i libri per Mondadori, che per lei come per molti pecunia non olet.
Ma sarebbe raccomandabile che quando si parla di ferite che non lasciano scampo, di graffi insanabili, di orrori inguaribili per l’umanità, così come quando di parla d’amore in tempi nei quali è un sentimento “regolato”, laddove invece le regole sembrano fatte per essere aggirate o trasgredite, per circoscriverne l’esercizio a chi rispetta le convenzioni, a chi si sposa, se può sposarsi, a chi se lo può permettere, mentre c’è totale licenza di odio, di sopraffazione, di cancellazione della dignità, nel lavoro, in casa, in ospedale, a scuole, ecco quel repertorio di banalità sulla guerra dei sessi, mi scusi la franchezza, ma è proprio “vecchio”. Ammuffito come quella inarrestabile logorrea a sfondo sessuale, che un po’ pare quella dei bambini che scoprono le parolacce, un po’ quella dei frustrati che affabulano di quello che non fanno o che fanno nel peggiore dei modi, proprio come l’ex premier, senza il quale la sua carriera stava per spezzarsi.
Può darsi sia una buona pedagogia avvicinare gli ignoranti a Mozart, tramite spot del cognac. Ma sono sicura che se il suo pistolotto è piaciuto tanto in tempi di omofobia, soppressione dei diritti, repressione delle inclinazioni, cancellazione dei desideri e dell’istinto alla felicità, allora vuol dire che circola un’aria cattiva in giro, leggera come certe canzonette, ma avvelenata.
Grazie Signore Lombroso e Peterlin. La vacua banalità finto-volgare di questa tv vero-politically correct è davvero manierata. Ha stancato alnche la Littizzetto, falsa e ipocrita più del suo stuoino Fazio, come il pd di cui sono longa manus. “Basta coi geni compresi!”, stupendo appello Dott.ssa Peterlin. Ne girano troppi in Italia, coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
A me veramente mi ha stancato questa volgarità gratutita di questa personcina che spara a zero sugli uomini come fossero tutti dei delinquenti sottosviluppati ! mi fa sentire frustato e discriminato tanto che avrei voglia di chiedere la Par Condicio ! Certo è che non si può continuamente far spettacolo sulla Rete Pubblica ed ascoltare indefessamente come fa questa maestrina frustata del cazzo !
Tuttavia, siete dalla parte dei talebani, che sparano alle ragazzine di 14 anni che vogliono studiare e tagliano il naso alle donne che votano.
Complimenti, bellissimo, da condividere.
Sono con te completamente.
Ho avuto la ventura di nascere in una famiglia in cui c’è sempre stato rispetto per le figure femminili, tutte. Per me è sempre stato inconcepibile ammettere ogni forma di violenza, anche verbale per cui ho sempre vissuto con dolore e disagio profondi anche solo le notizie di crimini contro l’essere umano.
La violenza è sempre criminale, la violenza di chi può sopraffare fisicamente o psicologicamente è un atto di delinquenza bieca e assassina perché è la morte che semina.
Le parole che ha pronunciato la solita Littizzetto, il cui squallido vocabolario hai descritto perfettamente, sembrano quelle di un filmazzo da palati grossi.
Nulla hanno a che fare con atti che meritano reazioni assolutamente pertinenti e coerenti e da combattere seriamente.
Mi vien da chiedere: se impedissero a la suddetta lady della monnezza e alla sua spalla fazio di dire “cazzo, culo, tetta, stronzo, scemo, scema” ecc ecc avrebbero, per caso, altri vocaboli a disposizione e riuscirebbero ad inventare una battuta non dico comica o umoristica, ma almeno spiritosa?
Stando così la tv direi che è da escludere. Basta dunque con i geni compresi, basta con queste avvilenti pantomime giocate sulla pelle delle donne, dei bambini e anche degli uomini che subiscono isopportabili ed odiose violenze e prevaricazioni in tante parti del pianeta e nel nostro paese. Basta con questa volgarità.
Oltretutto basta con questa tiritera gnagnerosa, superficiale, scontata, snobistica e millimetrata sull’applausometro. Basta con questo conformismo da quattro soldi pagato a milioni.
Grazie Anna.