Anna Lombroso per il Simplicissimus
Me li immagino già i commenti puntuti: ma a quelli de il Simplicissimus non va mai bene niente, non gli piace nessuno, criticano tutto e tutti. E magari saremo solo dei vecchi brontoloni disincantati, scettici blu poco inclini ai riti delle emozioni collettive e consolatorie.
Certo rispetto a Schifani o Fini, peraltro entusiasticamente e scriteriatamente omaggiati dai festosi successori, dimentichi delle loro cattive frequentazioni, pessime esternazioni e produzioni normative di leggi razziali, a firma accoppiata con Bossi, le letterine di Natale dei due neo presidenti hanno un innegabile effetto confortante, ecumeniche come sono, espressione di quella società civile di cui tutti parlano ma dove sia nessun lo sa, dentro e fuori dalle Camere, chiaramente influenzate dal clima edificante del momento.
Salvo qualche piccola sfumatura, salvo qualche intonazione ci sarebbe da sospettare che abbiano impiegato lo stesso ghost writer e attinto allo stesso repertorio retorico, e, intendiamoci, nella retorica non ‘è niente di male, se serve a accendere animi e pensieri e a commuovere ed emozionare per scuotere le coscienze, per suscitare azione e partecipazione, per colmare quel guado che allontana rappresentanti e rappresentati, ceto dirigente e cittadini.
Contagiati da subito dalle aule, dal cerimoniale delle inamovibili mummie, dagli obblighi di ruolo istituzionale, hanno sciorinato valori e concetti quasi unanimemente accettabili. E chi non sentirebbe l’obbligo di affrontare il terzo mondo interno dopo aver frequentato quello esterno, e chi essendo stato sul fronte della lotta alla mafia, non attribuirebbe priorità ai temi del ripristino della legalità e della guerra contro la criminalità organizzata?
Certo dobbiamo vederli alla prova anche se è probabili che non ne avranno il tempo. Ma le lettere di intenti, come le agende, i punti da 1 a 8, i pistolotti piacioni, i roboanti richiami alla responsabilità, rischiano di rimanere al livello generico di slogan se non sono sostenuti da scelte di fondo.
Farsi carico di nuovi poveri e esodati vuol dire rovesciare l’iniquo tavolo predisposto dalla Fornero, con la cancellazione simbolica dell’Art.18, guardare con occhio solidale agli anziani deve significare mettere mano a una riforme previdenziale perversa, difendere la Costituzione è anche rafforzare i suoi contenuti lacerati e feriti in tema di diritti come di sovranità, ripristinare la legalità deve consistere in qualcosa di più profondo e potente che condurre a termine qualche operazione di successo, che peraltro Grasso ha riconosciuto anche a Berlusconi. Deve voler dire rompere quel circolo vizioso che lega indissolubilmente criminalità organizzata, evasione, riciclaggio, tolleranza delle trasgressione, sdoganata tramite condoni e scudi. Significa soprattutto andare in guerra contro la corruzione, che ha dato vita al connubio osceno tra malaffare, gestione della cosa pubblica, amministrazione dello Stato, politici, e della quale nessuno dei due pudicamente ha parlato, come se l’antipolitica fosse effetto di istinti umorali della gente, come se per far entrare la buona politica nelle aule sorde e grigie bastasse il ricambio delle facce e non delle idee e delle scelte, quelle tanto per fare degli esempi, sostenute più che accettate per un anno, dagli F35 alla “riforma” del lavoro, dal pareggio in bilancio alla fiscal compact, dalla legge “per” la corruzione, all’inazione sul fronte dalla riforma elettorale, dai tentativi di cancellazione della volontà popolare in materia di beni comuni, all’attacco a scuola e welfare, insomma quelle armi sguainate contro i poveri, contro i cittadini, che temo continueranno a sentirsi esterni, estranei, marginali, puniti, soli.
Io non sono mai stato censurato come sul sito de La Repubblica, dove se le cantano e se le suonano tra loro “responsabili” del pd. Questo spazio mi sembra quanto mai libero e scevro da triviali volgarità come su altri meet up (Fatto Quotidiano compreso).
non abbiamo censurato proprio nulla, abbiamo un’antica collaudata abitudine alla critica fino all’invettiva…perchè non ri-pubblica? e vediamo?
Bravi censori. De minimis non curat praetor! Vero? Voi non date conto del perchè! Ma io posso sempre mandarvi…voi sapete dove!
Noto con rammarico che qui si censura e che il mio commento, evidentemente scomodo, è sparito.
Evidentemente, sullo specifico, la vostra democrazia è simile a quella di Grillo!!!
ottimo post, sig.ra Lombroso…ma non pensa che siamo ormai ad un punto di non ritorno di un gioco la massacro democratico e sociale iniziato circa 20 anni fa ??
Il PD mi ha abituata ad essere sospettosa: tutte le volte che fa una scelta dignitosa, i dettagli del come ci arriva e dei motivi di fondo – che si srotoleranno dopo in piena evidenza – non sono mai limpidamente dignitosi.
In questo caso specifico è lampante che senza la pressione ferma e perfino testarda dei “grillini” avremmo avuto una donna con scorta e carrello della spesa appresso.
Perchè proprio il PD e non il PDL?
Il PDL è plateale nelle sue cadute di stile e dignità.
Il PD è come una chiesa che ha volpi di varia taglia che sanno gabbare i cittadini, proprio nel momento in cui pare vogliano finalmente mettersi “a loro servizio” – come da vocazione autentica d’ogni vero cultore e facitore del bene comune – .
Per cui… c’è da aspettarsi un Dalema dietro l’angolo, un Veltroni, qualche “responsabilissima” collaborazione con montiani doc o con leghisti…
Guai a noi se ci aspettiamo che alle “alte” parole della Boldrini faccia seguito una qualche politica estera, economica apparentata anche vagamente con quella incauta dichiarazione che gli ultimi saranno di casa nei loro pensieri.
Mai abbassare la guardia, meno che mai ora… che ci hanno propinato una novità pubblicitaria.