Anna Lombroso per il Simplicissimus
Dio sa se io non sia fisiologicamente poco incline al turpiloquio, ma francamente mi pare che la mirabile soluzione predisposta dal Presidente della Repubblica – purtroppo non “emerito” – non possa essere altrimenti definita se non “solenne presa per il culo”.
Il coniglio estratto dal cappello consiste nel sedare le esuberanze del movimento di Grillo – obiettivo già preannunciato in tempi non sospetti da Napolitano: ma questo Grillo non mi pare abbia avuto un gran successo – affidando un canovaccio di programma per le riforme costituzionali a una task force “saggi”, selezionati accuratamente in quel mondo separato, in quelle cerchie del sistema dirigente, nelle cui menti, sotto alle parrucche tarmate, marciscono i capisaldi della conservazione e i valori moderati. In modo che i giochi, quelli veri, si compiano nelle solite stanze, con i soliti noti, mentre i “cittadini”, quelli della “società civile”, il nuovo “virtuoso” e onesto, si trastullano con lo streaming, con i candidati presidenti scelti sul web, con le profezie in rete. Come dire, volevano la “decrescita” e noi gli diamo di più, gli diamo la rovina certa e assoluta.
Anche la dabbenaggine del Pd, che si era fidato dell’indole alla negoziazione del suo presidente, prende una bella bastonata. Fino al 15 maggio, mai così remoto, e poi, dopo, fino a nuove elezioni, mentre i “saggi” aprono il cantiere operoso nel quale verranno formulate “precise proposte programmatiche oggetto di condivisione su temi di carattere economico e istituzionale” e con un Parlamento fresco di nomina incaricato di prenderne nota, in una riconfermata eclissi delle sue funzioni, ecco saltar fuori quello che la Repubblica definisce il vero elemento di novità della giornata.
Recita la nota del Quirinale, per non lasciar dubbi sui veri intenti: il governo Monti è “operativo” e “tuttora in carica”, è “dimissionario ma non sfiduciato dal Parlamento”.
E ci mancherebbe, prosegue, “il governo sta per adottare provvedimenti urgenti per l’economia, d’intesa con la Ue e con l’essenziale contributo del nuovo Parlamento attraverso i lavori della commissione speciale presieduta dall’onorevole Giorgetti”.
Povero Bersani, altro che giaguari, quello che voleva smacchiare era il solito gattopardo, la montagna invece di partorire un topolino, è rimasta ferma come una immenso macigno su speranze e aspettative, a cominciare dalla possibilità di cancellare anche dalla memoria Berlusconi. E come si potrebbe: tra i saggi oltre a Violante, cui tanto l’ex premier deve per l’acquiescenza dimostrata oltre che per una bonaria indulgenza nei confronti del fascismo vecchio e nuovo, spicca il nome di uno dei suoi camerieri più impomatati e sfrontati, Quagliariello.
E se non sono uomini di Berluscono, sono uomini della tecnocrazia, che così resta in sella a tutti cavalli, primi tra tutti quelli fatti senatori, quelli dei tecnici chiamati a dare consulenza al governo, quelli dei professori incaricati di disegnare l’impalcatura per i nuovi governi, quelli cui spetta di fare il maquillage alle istituzioni e alla costituzione. E, quel che è peggio, quelli delegati a adottare provvedimenti per l’economia, d’intesa con l’Ue.
Vien buona come sempre la massima di Flaiano: la situazione è grave ma non è seria.
Sprofondiamo nel ridicolo, grazie a un montiano, che quando vedi uno del quale non ricordi il nome o la faccia, che non dice niente di memorabile, che si auto alimenta di forbite banalità, che quando appare in tv con compunta mestizia, cambi canale, insomma Mario Mauro. Con il presidente dell’Istat, quello che dopo la straordinaria performance del censimento, si dimostra inadeguato soprattutto a contare i poveri, o con il presidente dell’Autorità della concorrenza e del mercato, presenze ormai evaporate in un Paese che non produce, non consuma, non è competitivo con nessuno, o – come potrebbe mancare? – con un autorevole membro del Direttorio della Banca d’Italia (e bisogna avvertire i 5Stelle che è un altro direttorio, non quello della Rivoluzione francese) o con il Giorgetti della Lega tristemente noto per una delle leggi ammazza-diritti tra le più infami, quella sulla procreazione assistita, o con un ministro, Enzo Moavero Milanesi, quello per le politiche europee, dicastero ormai superfluo in una colonia interamente commissariata.
È proprio il momento di rammentare al “saggio” più estemporaneo della festosa combriccola, Valerio Onida, le parole che ha pronunciato qualche giorno fa: l’ordine costituzionale ha i suoi principi e le sue regole, che nessuno può pensare di violare. Appunto.
Se c’è qualcuno nell’universo, che non sia il Padreterno, che Le possa andare bene La prego di suggerirlo. Grazie.
Giancarlo anche mi sembra sintetico e convincente…
la descrizione non poteva essere più chiara ed eloquente ! complimenti dopo Flaiano mio nipote potrebbe dire ” ma speriamo che me la cavo..”
Se Grillo e grillini lasceranno un pseudo sgoverno tecnico a sgovernare secondo i dettami della finanza e dei paesi del nord, e non per fare 1 o 2 leggi urgenti tipo una legge elettorale massimamente proporzionale , democratica e rappresentativa, e magari il reddito di cittadinanza oltre al taglio delle rendite dei politicanti, tutti in non più di 6-8 mesi non potranno assolversi dalle loro colpe, di essere stati nella sostanza compiacenti con certe politiche nefaste e turbo capitaliste…se lasceranno un sgoverno tecnico a sgovernare per anni, magari recitando la parte della pseudo opposizione… per quel che si intuisce, lo faranno solo per l’attaccamento alla poltrona…quello tipico di ogni politicante !!
Grillo spara più che altro slogan…ma non dice come vuole realizzare i suoi obbiettivi politici…ciò è tipico dei politicanti…purtroppo !
Draghi voleva tutto come prima, qualunque fosse l’esito del voto.
Napolitano voleva l’inciucio .
Bersani era il prescelto per realizzarlo. Era il suo mandato, vocazione o no.Era il suo compito. Era un obbligo.
Ci sarebbe riuscito il buon “leprotto” che durante le elezioni si illudeva di correre da solo e tutti gli altri col fiato corto a tentarne la rincorsa. All’arrivo la lepre è stato Grillo, ma il povero Bersani il mandato del capo tribù l’aveva ancora tutto sulle spalle.
Da leprotto ha tentato di essere volpe: considerato che aver fatto la corte ai montiani non gli ha portato bene, ha tentato di attirare i grillini.
Neppure nella veste di volpe gli è riuscita una pur pallida vittoria.
Poi ha dovuto diventar Braccio di ferro e affrontare il capo di tutte le tribù.
Ebbene, non ha vinto. Ha perso.
In questa disfatta ha messo il capo nella necessità di dimostrare chi è davvero.
I nomi dei saggi ce lo dicono chiaramente: il re dell’ “inciuciaggio.”
Dietro ogni trasformismo del PD c’è un gran capo.
Dietro il gran capo un altro capo banda.
I capi hanno nomi e cognomi, le bande sempre innominabili.
L’Europa è come quelle bambole russe: ne apri una, ne spunta un’altra…
Solo superficialmente irrido Bersani.
Tutto è tragicamente più serio: è l’ultimo bambolotto con cui dobbiamo prendercela.
In questo momento trovo molto difficile dare interpretazioni definitive, da un lato anche io penso che non siamo nè greci nè spagnoli, dall’altro ho dubbi sulla capacità degli italiani di riuscire ad orientarsi e a maturare opinioni autonome. Penso tuttavia che l’aumento della miseria (e non parlo di povertà che è sottilmente diversa) possa davvero dare luogo a disagi pesanti e profondi che potrebbero essere difficili da controllare. D’altro canto non sono mancati segnali (qualcuno ricorda il famoso fumogeno che invece di cadere da una finestra sfidava la gravità e saliva?) che fanno ipotizzare la determinatezza a controllare reazioni popolari.
Per essere coincisi: alcuni giornali oggi parlano di monarchia, ebbene a me pare che sia invece oligarchia. Un solo re sarebbe già un problema, una classe di re non è forse anche più preoccupante?
Come ? Molto semplice …….
Basta lasciarli fare e si tireranno la zappa sui piedi da soli.
Hanno mandato all’aria un intero stato ….. figurati se non si fregano da soli …..
E’ solo questione di tempo …….. e gli è rimasto ben poco tempo a questo sistema politico ………. sempre che i nostri rappresentanti in parlamento non si facciano fregare …….
Fantastico!…l’articolo
Appunto, pensavo anch’io la stessa cosa: una sonora presa in giro!
Abbiamo solo cambiato nome da tecnici a saggi ma non capisco come nessuno non si sia ancora reso conto che entrambi questi conigli usciti dal cilindro sono tutti esperti e rappresentanti di quel mondo che si vuole mandare a casa.
Ha ragione Grillo a questo punto, sono tutti d’accordo contro, bisogna prendere il 51%, ma come?
La vecchia politica mescolata con tecnocrati incompetenti che in questo ultimo anno hanno mandato all’aria il sistema Italia.
Penso che queste persone considerate ” saggi ” non hanno la più pallida idea a quello a cui vanno incontro.
Beppe Grillo era l’ultima spiaggia di un sistema democratico per cambiare le cose in modo pacifico.
Cara Mariaserena ……… se questa sfilza di ” saggi ” non si darà una mossa al cambiamento della politica ricordati quello che disse un imprenditore a Servizio Pubblico :
” Se il movimento cinque stelle non riuscirà nell’intento di cambiare la politica nascerà un nuovo movimento denominato Movimento dei Bastoni e durerà solo due giorni .”
Tenete presente che l’italiano non è come lo spagnolo o il greco ……. l’italiano quando dice basta è BASTA.
Io spero tanto che non succeda l’irreparabile ……….. perché tra non molto inizierà l’era degli imprenditori e operai che si suicideranno solo dopo quando si saranno fatta giustizia da loro stessi ………..
I suddetti saggi potrebbero dimostrare la loro saggezza e amore per la democrazia solo declinando cortesemente la nomina
quante cagate dici sbruffone!!! Ma chi ti si fila coglioneeee!!!