Da molti giorni, da quando è cominciata l’ennesima tragedia di Gaza, non sento che deprecare le vittime civili dell’ennesimo tentativo israeliano di liberarsi di Hamas. In un certo senso è un po’ come stare al gioco delle bugie sulla guerra che delibiamo ormai da decenni è che parlano di danni collaterali, bombe intelligenti, di “terroristi” che si fanno scudo dei civili e così via a seconda delle convenienze e delle occasioni, tutte cose che rimandando a una sorta di guerra ideale che non è mai esistita. Si tratta semplicemente di uno scivolo offerto alla cattiva coscienza, ma che suona bugiardo come il diavolo perché spesso le vittime civili, sono il vero obiettivo, quello che deve spezzare i legami tra insorti e popolazioni o deprimere il morale o terrorizzare le truppe effettivamente combattenti, propiziare la caduta di regimi e governi scomodi. Come dice il generale Fabio Mini che si intende di “missioni di pace”, in particolare di Kossovo, dice esplicitamente in un suo saggio: ” I ciarlatani che giustificano militarmente i danni collaterali sono degli analfabeti. Con le nuove armi i danni collaterali dovrebbero tendere a zero, ma contro i nuovi avversari arcaici e disperati, senza infrastrutture militari e siti produttivi da distruggere per piegarli, non ci sono che le case, le chiese, le moschee, gli uomini, le donne i i bambini che sono facili obiettivi.”
E del resto uno studio svolto nell’ambito della London school of economics, si mostra come nella prima guerra mondiale solo il 10% delle vittime furono civili, nella seconda, escludendo i campi di sterminio, le vittime collaterali salirono al 50% e oggi sono oltre l’ 80%.
Tutto questo a Gaza assume il carattere di emblema e le bombe infliggono danni all’ipocrisia in cui viviamo. Intanto in territorio con un milione e ottocentomila abitanti su 360 chilometri quadrati, ossia con una densità di popolazione superiore a quella di Roma, è assolutamente impensabile una guerra pulita che oltre tutto ottemperi al diritto internazionale che vorrebbe i beni civili al riparo da distruzioni. In un’area simile non esiste missile o proiettile intelligente che tenga o precauzione umanitaria reale o di semplice fantasia che possa servire: un attacco di questo genere prevede già da subito che i danni collaterali siano molto superiori a quelli che si vorrebbero infliggere all’avversario armato.
Dunque gli oltre 1100 morti pesano completamente sul governo reazionario di Tel Aviv, senza possibilità di scuse pretestuose. Del resto l’obiettivo di questo come di altri raid è esattamente quello di rendere impossibile la vita della popolazione della striscia e indurle a una diaspora per non dover vivere in una continua angoscia del futuro . “Falciare l’erba alta di Hamas” ha precisamente questo significato anche perché se volesse intendere solo la distruzione dei tunnel si tratterebbe di un’operazione assai più indolore e circoscritta: Israele ha tutti i mezzi tecnologici e d’intelligence per individuarli e probabilmente potrebbe “vederli” e distruggerli man mano che vengono realizzati, se non fosse che la sindrome dell’assedio e qualche dramma ogni tanto è molto conveniente per l’attuale sistema politico israeliano e tutta la galassia consustanziale dei gruppi religiosi integralisti che possono rimanere incontrastati al potere e addebitare sui figli e i nipoti il rendiconto della situazione che si sta perpetuando. Qualcosa che conosciamo bene anche se in un altro contesto. Il perimetro da sorvegliare è peraltro di qualche decina di chilometri, non si tratta certo di una impresa titanica oltre al fatto che la distruzione degli attuali camminamenti non significa che altri non possano essere costruiti in futuro .
Insistere negli attacchi e negli embarghi significa che prima o poi chi può si allontanerà spontaneamente e qualcuno volontariamente, per interessi interni o su pressione esterna aprirà le frontiere ai gazesi e li accoglierà come profughi. La vera guerra che Israele sta combattendo non è contro Hamas è contro la demografia che lavora a sfavore di uno stato che ancora non scorge nella pace l’unica via verso il futuro: la popolazione araba all’interno dello stato aumenta costantemente ed è ormai al 20% nonostante l’apartheid di fatto cui è sottoposta, la striscia di Gaza ha un quarto della popolazione dello stato ebraico per non parlare degli altri vicini: come è sempre accaduto fin da quando esistono documentazioni al riguardo, le aree ricche e le classi dominanti tendono in tempi medio lunghi alla contrazione demografica, mentre quelle più povere tendono sempre a un bilancio positivo. In questo quadro sono proprio le vittime collaterali che contano: esse rafforzano Hamas, ma indeboliscono Gaza e il nucleo di uno stato palesinese che essa rappresenta.
Così non può certo stupire che l’occidente sia sempre così tardivo, tiepido, inconcludente, ambiguo nel tentare di sedare o fingere di la guerra endemica israelo palestinese e i suoi tragici accessi febbrili: non solo essa è funzionale agli scontri globali e alle guerre del petrolio, ma in qualche modo è un condensato della situazione storico – psicologica che esso stesso sta vivendo nel momento in cui è “invaso” dalle popolazioni che ha in qualche modo sfruttato non consentendone un progresso in loco e dopo aver perso l’assoluta preminenza tecnologica che ha avuto per più di due secoli, si sente circondato ed è sempre più tentato di dare l’unica risposta nella quale ha ancora un margine di superiorità, se non altro verso i soggetti più deboli, ossia quella militare. Di qui la difficoltà a condannare chi nel piccolo teatro di quella che era la provincia di Iudaea o Palestina sotto l’impero romano, fa ciò che è nel retropensiero del nuovo impero americano con le sue provincie europee come appendice. Ucraina docet. Paradossalmente sfrutta i sensi di colpa che ha nei confronti del popolo ebraico per rendere attiva una nuova cattiva coscienza che lo rappresenta pienamente. A tal punto che spesso l’appoggio alla causa palestinese scivola quasi naturalmente nel tradizionale solco dell’antisemitismo più sordido e ipocrita, mentre la difesa della democrazia di Israele, peraltro deturpata, deviata e resa poco più che formale dallo stato di guerra come le nostre dallo stato di crisi, provocato dal liberismo selvaggio, non è che un paravento per pulsioni inconfessabili.
Alieni?
Gli americani non sanno più che pesci prendere tempo fa ho letto su n blog che gli alieni esistono
Dopo il fallimento del libero mercato per sottomettere il Mondo al loro volere si sono inventati gli alieni.
Vuoi vedere che i loro film di fantascienza dove il mondo viene attaccato da androidi sono stati spot pubblicitari sul futuro.?
Come lo furono i film del dopo guerra proiettati nelle sale cinematografiche Italiane
servivano al lavaggio del cervello dei pigri .
Ricordo che si esaltavano quando nei film del vecchio west
la cavalleria arrivava in difesa dei (ladri) coloni che rubavano
le terre ai pellerossa massacrandoli.
Questa volta il far west potrebbe essere
la vecchia Europa saccheggiata dà androidi americani.
Come si dice il lupo perde il pelo ma non il vizio. VITTORIO
PS fantasia ho realtà? (Ognuno lotta come può per svegliare le coscienze anche portando gli esempi sopra descritti che corrispondono alla realtà.)
Il rabbino di Brooklyn Dov Lior ha dichiarato ieri che Israele “must do a Dresden on Gaza”, aggiungendo che gli alleati distrussero Dresden per essere sicuri di vincere la guerra. Roba che si commenta da se’.
E il seguente link,
http://www.jewishjournal.com/demographic_duo/item/israels_dresden_not_unachievable_in_gaza
anche se si riferisce al precedente massacro operato a Gaza, discute le probabilita’ di raggiungere statisticamente gli obiettivi del massacro di civili a Dresden
“…spesso l’appoggio alla causa palestinese scivola quasi naturalmente nel tradizionale solco dell’antisemitismo più sordido e ipocrita”.
Un momento! Qui si mescolano in una densa zuppa concettuale la guerra, il genocidio, il razzismo, il colonialismo, l’antisemitismo, l’immigrazione, il terzo mondo, l’esplosione demografica, l’olocausto, l’imperialismo, il liberismo e un certo fatalismo filosofico alla “Tout ça va bien (mal) madame la marquise” o simile.
Mi limito alla faccenda dell’antisemitismo. Secondo le statistiche, il 92% degli ebrei appoggia il massacro di Gaza. Ieri a New York, 10000 (diecimila) ebrei guidati dal congressista democratico Steve Israel (nomen omen), hanno manifestato di fronte alla sede dell’ONU per protestare contro l’iniziativa di etichettare il massacro dei Palestinesi come “crimine di guerra”. Sottolineo ‘iniziativa’ e non ‘decisione’, anche se, in ogni caso, le dichiarazioni dell’ONU non servono a niente.
Tre giorni fa un giornalista della CNN aveva avuto l’onta di inviare un reportage nel quale si vedevano quattro bambini di meno di 10 anni straziati da bomba spedita da un jet. Bambini con cui pochi momenti prima il giornalista giocava a pallone sulla stessa spiaggia dove sono stati assassinati.
La CNN ha immediatamente rimosso il giornalista con la scusa che Gaza e’ ‘troppo pericolosa’, ma intanto ne ha inviato un altro.
Un generale israeliano ha detto, (e questa e’ roba che si puo’ facilmente verificare), “Uccideremo le loro famiglie cosi’ impareranno a non tornare indietro.”
Un professore alla Bar-Ilan University, “Uccideteli, uccidete i loro bambini, stuprate le loro donne, cosi’ impareranno.”
E un membro del Knesset ha pubblicato su Facebook (con parecchie migliaia di “mi piace”) un post spronando allo sterminio dei Palestinesi, l’uccisione dei loro bambini, e l’uccisione delle loro madri che danno alla luce questi “serpenti”.
Durante la finale della coppa del mondo un missile ha centrato un bar uccidendo una dozzina di gente che guardava la televisione piu’ feriti etc. Ecco la testata dell’articolo del New York Times, “Un missile trova che i clienti di un bar sulla spiaggia di Gaza stanno guardando la coppa del mondo.” Come se il missile fosse un panettone spedito via UPS.
Potrei continuare ma mi fermo. Le quattro mega-corporazioni che controllano stampa e televisione USA, piu’ Walt Disney sono in mani sioniste. Per Wall Street e le grandi banche e’ lo stesso, con controllo molecolare.
La CIA e il Mossad – a sentire gli impiegati ex-CIA – agiscono in simbiosi. La Nulan (quella del “fuck the Europeans”), delegata architetto del colpo di stato ukraino, e’ ebrea-sionista e moglie di Kagan, ebreo super-sionista e massimo architetto del PNAC (Project for New American Century).
Molti dei congressisti ebrei hanno doppia nazionalità, Israeliana e USA, E’ stato calcolato che se ci fosse corrispondenza tra la religione dei membri nell’amministrazione e la percentuale della popolazione, gli ebrei sarebbero il 40% degli abitanti degli USA.
Qualunque congressista o senatore osi dire qualcosa anche blandamente critico di Israele perde automaticamente il seggio alle prossime elezioni.
Ogni candidato presidenziale non può esimersi dalla farsa della visita al muro del pianto con la berretta giudaica, il tocco di mano e (qualche volta persino) il farsesco piegamento ritmico del tronco, (alla faccia della divisione costituzionale tra stato e chiesa). Etc.
A questo punto nessuno vuole essere razzista, ne’ sordido, ne’ tanto meno ipocrita. Ma e’ chiaro a chi non si rifiuta di vedere, che l’accusa di antisemitismo e’ un ricatto – qui veramente sordido e ipocrita – per contrastare la ripulsione, il disgusto e il disprezzo al limite dell’odio per gente che io ritengo sub-umana, per i responsabili dei crimini che spero (anche se mi illudo) un giorno pagheranno.
http://www.yourdailyshakespeare.com
“.. cattiva coscienza che lo rappresenta pienamente. ”
“A tal punto che spesso l’appoggio alla causa palestinese scivola quasi naturalmente nel tradizionale solco dell’antisemitismo più sordido e ipocrita..”
“.. mentre la difesa della democrazia di Israele, peraltro deturpata, deviata e resa poco più che formale dallo stato di guerra come le nostre dallo stato di crisi, provocato dal liberismo selvaggio, non è che un paravento per pulsioni inconfessabili.”
A me sembra evidente che in questi “passaggi” ce ne sia abbastanza per tutti; consapevole allo stesso tempo di quanto possa risultare difficile trovare obiettivamente certezze… in ragione del fatto che ognuna delle parti voglia trovare davvero una via di uscita definitiva, soddisfacente ed esemplare.
Non dico nulla di nuovo se rilevo, nel mio piccolo, i troppi interessi che come al solito dettano legge oltre ogni possibile e immaginabile risoluzione della questione mediorientale.. e non solo; allo stesso tempo non potrò mai accettare come unica risoluzione possibile l’annientamento di una etnia solo perchè alla testa di quella difesa si siano affermati degli scriteriati!
Credo che Gaza serva periodicamente agli israeliani per collaudare nuove armi e nuove tattiche antiguerriglia che poi potranno mettere a disposizione degli Stati Uniti e dei loro alleati per usi, diciamo così, interni.
È importante comunque mettere in luce l’impero dell’ipocrisia nelle questioni politiche per rilevare come la maggioranza dei cittadini abbia una posizione di completa tolleranza verso l’ipocrisia quando ci arriva dai piani alti del potere. Le bombe di Nagasaki e Hiroshima hanno colpito la popolazione civile in un modo che non permette dubbi. Eppure i libri di storia e la carta stampata liquidano ancor oggi la questione con la riflessione che va bene lo stesso perché grazie a quelle bombe si accelerò la fine della guerra e si risparmiarono milioni di vite umane. A questo punto ci si chiede a cosa servano i principi universali dell’uomo, la convenzione di Ginevra eccetera quando poi si è liberissimi di violarle se si ha cura di aggiungere una giustificazione purchessia. Lo scopo dei principi universali e delle convenzioni, ratificate praticamente da tutti gli stati, era infatti quello di escludere che si potessero far ricadere sulla popolazione civile gli inevitabili mali di una guerra. Ma, dobbiamo ormai concludere, era uno scopo apparente. Anzi, proprio il fatto che si fece una convenzione fu, per le persone percettive, un segno che era ormai giunta l’era delle guerre contro i cittadini e non più contro gli eserciti nemici. Analogamente la deontologia dei giornalisti nasce quando si tratta di nascondere il fatto che d’ora in avanti il giornalismo non sarà più un quarto potere ma un cagnolino al guinzaglio dei poteri esistenti.
Guardo quindi con estremo sospetto a cose come le “regole”. I principi universali dell’uomo vietano lo spionaggio del cittadino ma oggi sappiamo che cosa è diventata la nostra privacy: una cosa di cui tutti sono al corrente salvo noi! Eppure, guarda caso, è proprio oggi che nascono e si impongono in quasi tutto il mondo le authorities per la privacy, che devono appunto nascondere il fatto che la privacy non esiste più. E per nasconderlo meglio saranno capaci, in Italia, di imporre multe di 12.000 euro a un sito di un povero bloggatore che non si dovesse mettere a posto entro il termine fissato con il regolamento sui cookies, cookies che, tra l’altro, sono ormai del tutto superati come strumento di profilazione (ma la nostra authority di questo non è ancora stata informata!).