Ogni tanto da qualche parte e per qualche motivo bussa alla porta dell politica e del protagonismo nazionale, l’ex accompagnatore di Giovannona Coscialunga, al secolo Edwige Fenech, non si è mai capito bene se per soddisfazione solo personale.  Anche ieri il vecchio protegè  del’avvocato che quando non è distratto risponde al nome di Luca Cordero di Montezemolo, non pago di aver ottenuto a costo zero una concessione statale per il suo trenino, è sceso in campo per difendere Monti, nientemeno che da Confindustria.

I motivi di tanto impeto, tali da mettere in grave pericolo la tenuta della chioma, sono ben intuibili e sono gli stessi che lo inducono un giorno sì e l’altro no, alla tentazione politica: tanti buoni affari sui resti dello stato. Certo, altrove presentarsi come ennesimo salvatore avrebbe richiesto un coraggio da leone, visto il passato da magliaro che gli costò il licenziamento dalla Fiat: si vendeva sottobanco gli incontri con Agnelli e Romiti. Ma da noi, sebbene la cosa sia accertata e ne abbia parlato apertamente lo stesso “culo di piombo” (qui), la cosa rimane sotto silenziatore, un dialogo sott’acqua.

E dire che il nostro è un modernissimo imprenditore:  spende soldi per pagare un’intera pagina di pubblicità su Corriere e Repubblica, perché a Roma la stazione dell’alta velocità  ” costata ai contribuenti italiani oltre 300 milioni di euro” non è ancora funzionale e quindi i suoi Italo ci fanno brutta figura. Ma il signor Montezemolo ha mai preso in considerazione l’ipotesi di sganciare qualche soldo per questo e di non far pagare agli italiani le infrastrutture sulle quali guadagna? Non è abbastanza rivoltante questo capitalismo parassitario?

Certo, entrasse davvero in politica sarebbe molto facilitato perché potrebbe vendere gli incontri con se stesso e dunque pagare l’oneroso conto del parrucchiere, senza essere costretto a volgari sotterfugi. O magari saldare le quietanze qualche vizietto che non sappiamo. Ma chissà se avrà davvero il coraggio di abbandonare macchinine e trenini per finire in Parlamento:  prima tra l’altro sarà bene accertarsi della qualità della barberia. Per il momento memore degli antichi fasti di accompagnatore si limita ogni tanto a far giungere un “grazie zio”.