Gli stupri che avvengono in India sono stati arruolati a difesa dei due marò “ingiustamente” detenuti per la colpa di aver fatto fuori due pescatori. Anzi due pescatori indiani e dunque una responsabilità assimilabile alla violazione del divieto di sosta. Non essendo più possibile difenderne plausibilmente l’estraneità alla mattanza, venuta meno la possibilità di processarli in Italia, grazie alle mosse sbagliate dei fascio cialtroni di governo all’epoca dei fatti, non rimangono che gli argomenti indiretti e cioè una supposta barbarie indiana che permette di sdoganare il razzismo sottotraccia e al tempo stesso di reclamare la restituzione dei due a prescindere dalla loro colpevolezza o meno.
Gli stupri vengono a fagiolo e non solo per i giornali della destra bertucciante, ma anche per il Corriere degli illuminati grassatori ormai in gara a vellicare la pancia del Paese per meglio affamarla: in India ci fa sapere l’augusto quotidiano, c’è uno stupro ogni 21 minuti, il che autorizza – grottesco cortocircuito – proprio i peggiori portatori di virilismo parolaio a considerare gli indiani poco più che barbari e magari pure di razza inferiore. Ed ecco servito l’alibi psicologico, il passaporto per continuare a chiedere il ritorno incondizionato dei due appassionati di tirassegno.
Purtroppo l’argomento è un esempio quasi di scuola dell’ abbraccio sinergico e commovente tra ignoranza e disinformazione: basta infatti consultare le statistiche dell’Istat per apprendere che in Italia ci sono mediamente 13 stupri al giorno (15 nel 2012), ossia uno ogni 110 minuti, un gap che ad impatto non segna certo una così netta differenza di civiltà, tanto più che solo il 10% di queste violenze riguarda gli stranieri. Tuttavia l’India ha una popolazione 20 volte superiore a quella dell’Italia: se gli indiani stuprassero con la medesima frequenza nostrana ci sarebbe una violenza ogni minuto e 3 secondi, non una ogni 21. Dunque visto che siamo più barbari, anche nell’informazione, di sicuro ai marò conviene restare in India: almeno non corrono il rischio di leggere il Corriere. Ed è già un bel vantaggio.
Immani idiozie gratuite che pendono tutte a sinistra e prive di realtà dei fatti
quanti paroloni da tutti – ci vuole il vocabolario della “Crusca” per capire il contenuto. : letti. Ognun per Sé e Dio per tutti.!
Ma questo “Di ils.” penso non si renda conto di scrivere cose che rasentano la diffamazione e in più mi farebbe piacere sapere che visuale aveva sulla E.L. all’epoca dei fatti. Analizziamo l’articolo: 1) è vero che le violenze in India, in proporzione alla popolazione, sono meno che in alcuni paesi dell’occidente, ma è altrettanto vere che quì le violenze finiscono quasi sempre in omicidio. Da notare che in India, per paura di ritorsioni, vengono denunciate poche violenze, molto meno che da noi, e quindi tutto queste statistiche sono falsate. 2) pensavo che, come tutti, anche la parte politica a cui appartiene questo signore, fosse per “l’innocenza fino a prova contraria”. 3) questi “scrittori” poi non sanno o non ricordano che i soldati indiani che hanno massacrato 15 poveri, innocui e disarmati pescatori thailandesi (che si avvicinavano alla nave difesa dagli indiani) non sono mai stati processati perché gli inquirenti indiani hanno dichiarato che gli errori di scambio pescatori per pirati si possono sempre commettere. Questo perché … erano thailandesi e non indiani? Perché i loro sono innocenti e nostri (se fosse successo) no?
4) il “divieto di sosta” è la massima espressione del vuoto d’idee che stanno dietro l’articolo: questo signore forse non sa perché c’è così una necessità di tenere lontane anche piccole barche: anni fa 17 marines americani sono morti pensando che delle piccole e innocue barchette di pescatori in avvicinamento fossero lì per difendere le loro reti, sbagliato, erano tutte minate! 5) come si fa a credere ancora ciecamente nell’impianto accusatorio indiano dopo il 2014, anno in cui è stata chiesta la Sua Act, unica legge indiana usata per condannare persone senza nessuna prova (visto che prevede l’inversione dell’onere della prova). Perché questo dopo che per 2 anni l’India ha giurato di avere prove schiaccianti sulla colpevolezza dei marò? E perché più di 7 giudici si sono rimpallati il processo? Ora guardate il seguente filmato
” https://www.youtube.com/watch?v=Ya48kLyjyB4 ” (“venad news 16 02 12 shooting neendakara1”) dove il capopesca dichiara alle tv indiane (sia qui che in altre interviste): “era buio, non ho visto nulla, ed erano le 21,30” (da notare il poliziotto di fianco). Bene dopo qualche giorno dall’arresto dei 2 marò dichiara (e testimonia): “mi sono sbagliato, era giorno, circa le 16,30 e ho visto il nome della nave E.L.”. Posso capire sbagliare di 20-30 minuti, ma da notte a giorno, dalle 21,30 alle 16,30 e non vedere un nome e poi vederlo … è un po’ esagerato o no! E poi ci sono altre incogruenze, ma…Buona notte a tutti.
L’ha ribloggato su Redvince's Weblog.
Dalla cronistoria non e’ possibile decidere sulle colpabilità. Tuttavia è chiaro che le autorità e i media-di-regime italiani, piu’ o meno consciamente, hanno trasformato l’episodio in un incontro di calcio. Senza pallone, senza arbitro, ma con le solite cordate di cialtroni fanatici e ignoran-razzisti che trasferiscono alla “squadra” del cuore il piu’ o meno inconscio desiderio di “essere qualcuno”. E che vedono nel teppismo e nel fare casino l’espressione del proprio talento. Nella fattispecie, l’aggettivo fascio-cialtroni calza a pennello. Chi ne dubiti, si guardi in rete il video di Mussolini il giorno quando dichiara guerra alla Francia,
https://www.youtube.com/watch?v=Zd2hyly9Skw
con la folla calcio-oceanica che si sbraca in applausi goderecci ad ogni cazzata eruttata dalla bocca del “duce” .
http://www.yourdailyshakespeare.com
Ma da dove è venuto fuori questo ??
Ma torna nel libro coglione…
L’ha ribloggato su Cor-pus.
..sotto la bandiera dell’ipocrisia più nitida si convoglia da sempre il pensiero becero del “mito” di affiliazione… a seconda dell’appartenenza di “razze”, “categorie”, unite da impalpabili condizioni di diritti, siano essi umani prima che costituzionalmente democratici; la realtà rivelata rimane sempre quella del imite umano aggrappato irrazionalmente a confini mentali ben delineati!
“Non essendo più possibile difenderne plausibilmente l’estraneità alla mattanza”
Ah che imperativo categorico, quale inderogabile condanna…
Chi è abituato a vedere il fascio anche nel troppo sale nella minestra, finisce inevitabilmente per trascurare il puzzo dei propri pregiudizi considerati (appunto) immarcescibili.
O forse è per par condicio che si pretende di confutare un pregiudizio opponendone un altro?
Articolo perfetto per dimostrare quanto le ubriacature ideologiche facciano male, sempre.
Ma se non hanno neppure l’incriminazione?
Tu hai già fatto il processo ed emesso la condanna…