Chi è davvero Mark Moogalian ? ecco il "professore" della Sorbona in un'autoproduzione musicale assieme alla moglie. La data è del 2012, ma le foto sono almeno di dieci anni prima.
Chi è davvero Mark Moogalian ? Ecco il “professore” della Sorbona in un’auto produzione musicale fatta assieme alla moglie. La data è del 2012, ma le foto sembrano di qualche anno prima.

Lo confesso, solo il timore di essere considerato un facile complottista mi ha fatto recedere dal proposito di far notare come la faccenda del terrorista bloccato sul treno Bruxelles Parigi  da tre eroici marines e da un docente americano faceva acqua da tutte parti. Tuttavia ho aspettato che le prime versioni lasciassero il posto alle sussgeuenti contorsioni per rendere verosimile una storia che sembra una fiaba per bambini prima di dire qualcosa.

E’ già piuttosto improbabile che su un treno di lusso Bruxelles – Parigi si trovino nella stessa carrozza:

  • un feroce jahidista armato di Kalashikov (anzi no un Arm messo insieme con parti diverse che per l’appunto non ha mai sparato) il quale però risulta essere un clochard residente in Belgio e abituale frequentatore di panchine pubbliche per dormire
  • un artista – pittore – musicista dilettante americano, definito docente alla Sorbona, ma in realtà solo occasionale collaboratore della stessa oltre che marito di una dipendente di Rotschild.
  • tre militari americani
  • Amad Meguini un agente provocatore al servizio della Cia e del Mossad, fanatico della guerra di civiltà il quale guarda caso compare con la medesima funzione di casuale testimone e possibile vittima nella vicenda Kemi Seba  il quale subito dopo la presunta aggressione , bello rilassato, rilascia una intervista video  a Street Reporter di cui vi è ancora traccia in rete .

Per di più i tre marines non erano al posto loro assegnato nel treno di lusso perché a loro dire cercavano sedili dove  la rete prendesse meglio, un’idiozia totale visto che il collegamento è centralizzato e “ribadito”  in ogni vagone da un router.

Per di più la foto del presunto attentatore non corrisponde affatto a quella del poveraccio catturato: o si tratta di un’altra persona in grado di girare mezzo mondo per ordire le sue trame, oppure è una foto scattata almeno parecchi anni prima a Tangeri e non si capisce come possa essere arrivata alle redazioni.

Su quel treno che viaggia nel cuore dell’Europa, proprio l’Europa e gli europei sembrano totalmente assenti, tanto che potremmo tranquillamente essere nel Tennessee. Come riporta il sito di Maurizio Blondet  questo “attentato” potrebbe essere perfettamente spiegato dalle dichiarazioni rilasciate il 12 febbraio scorso a Envoyé Spécial da Mike German un agente dell’Fbi che dopo 25 anni ha dato  le dimissioni accusando il bureau di “fabbricare falsi attentati terroristici”. In teoria gli agenti dovrebbero infiltrare  gruppi terroristici prima che passino all’azione, ma in realtà essi stessi creano cellule del terrore servendosi degli elementi più marginali e più influenzabili dell’immigrazione, per poi smantellarle appena in tempo prima dei presunti attentati. E del resto le stesse cose vengono sostanzialmente affermate e provate in Illusion of justice, un rapporto pubblicato nel 2014 da Human Right Watch.

Tutta la dinamica dei fatti, corretta giorno dopo giorno per coprire le evidenti falle della narrazione appare meglio spiegata alla luce di queste analisi. E tuttavia è evidente che si tratta di un attentato contro l’Europa, ma non certo del jahidismo: l’arma del terrorista barbone probabilmente non era nemmeno in grado di sparare, ma si tratta lo stesso di fuoco amico.